Ci siamo?

Politica

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Il Paese è tra le secche di una politica che ha assunto, mese dopo mese, dimensioni incerte. Non ci sembra, proprio il caso, ora, di formulare delle ipotesi anche perché l’Esecutivo sembra si sia programmato con un”contratto”concordato sul destino politico, e non solo, della Penisola. In sostanza, le responsabilità saranno di chi avrà la forza di prendersele.

In linea di principio, le prese di contatto sono state evidenziate e nessuno, per la carità, ammette che non sempre si può vincere. Stare nella“Maggioranza” o all’”Opposizione” è come giocare alle tre tavolette. Quando le “mosse” sono più rapide dell’occhio, le fregature sono dietro l’angolo. E’ un’esperienza che il Popolo italiano ha già fatto e che, ci auguriamo, non sia messo nelle condizioni di bissarla. In Italia la politica è un “mestiere” che ha contorni assai elastici d’accomodamento.

I presupposti per garantire un’Italia migliore si contano sulle dita di una mano. Ora ci potrebbero essere anche nuovi fatti di rilievo politico. Perfino chi è all’Opposizione, sia da subito chiaro, non si considera “perdente”, ma riferimento essenziale per verificare le mosse dell’Esecutivo “vincente”.

La nostra è una Repubblica parlamentare e, come tale, ha i suoi limiti e le sue prerogative. Il nostro Paese supererà quest’ennesima fase di “mutamento”? Non è semplice rispondere.  Adesso non ci rimane che ristudiare l’evoluzione di una politica che, per ora, non ha ancora avuto il tempo per qualificarsi. Tanto da restare ancora poco “chiara”.

Giorgio Brignona

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