La Profezia di Fatima e la Diplomazia Vaticana

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La profezia di Fatima, risalente al lontano 1917, sembra risvegliarsi dall’oblio dei secoli passati, trovando una nuova e inquietante risonanza nei giorni odierni. Questa profezia, rivelata dalla Madonna a tre pastorelli in un’epoca tumultuosa che vide la Rivoluzione d’Ottobre sconvolgere la Russia, contiene un appello urgente: la conversione della Russia per scongiurare una guerra mondiale.

La richiesta della Madonna era chiara: la consacrazione della Russia al Cuore Immacolato di Maria, con la promessa di salvare il mondo da pericoli imminenti. Questa richiesta, trasmessa dal veggente suor Lucia ai pontefici successivi, ha visto ben tre consacrazioni, ma solo negli anni ’80, con Papa Giovanni Paolo II, sembrò finalmente avere effetto. Suor Lucia aveva dichiarato che, finché non fosse stata eseguita in unione con tutti i vescovi del mondo, non avrebbe sortito il desiderato effetto.

Dopodiché, nel 2022,  a pochi mesi dall’invasione russa dell’Ucraina, Papa Francesco annunciò la consacrazione della Russia e dell’Ucraina al Cuore Immacolato di Maria, con l’obiettivo evidente di evitare una terza guerra mondiale e invocare l’unità dei cristiani. Questo gesto, che porta con sé una grande carica spirituale e simbolica, nella passata primavera è stato seguito dalla nomina di un nuovo ambasciatore russo presso la Santa Sede, Ivan Soltanovsky.

L’interesse e l’importanza di questa mossa diplomatica sono indiscutibili. La relazione tra il Vaticano e la Russia è stata caratterizzata da alti e bassi, e negli ultimi anni ha subito ulteriori turbolenze a causa della guerra in Ucraina. Tuttavia, Papa Francesco non ha perso la speranza di dialogare direttamente con il presidente russo Vladimir Putin, e questa partita è principalmente nelle mani del nuovo ambasciatore Soltanovsky.

Tuttavia, la diplomazia vaticana non è immune da critiche e controversie. Recentemente, le parole di Papa Francesco sulla “grande Russia” e la sua ammirazione per la Pax Mongolica hanno suscitato reazioni contrastanti. Mentre alcuni vedono questi commenti come tentativi di promuovere la tolleranza e la preservazione della cultura russa, altri ritengono che tali dichiarazioni possano essere mal interpretate o strumentalizzate.

Inoltre, la tensione tra il Vaticano e gli Stati Uniti sembra crescere, con il Papa che viene percepito come un pontefice poco favorevole agli interessi americani. Questo contrasto è alimentato dalla posizione più conservatrice della gerarchia cattolica americana su alcuni temi, che è in netta opposizione a Papa Francesco.

In un momento in cui la diplomazia e la politica mondiale sono in continua evoluzione, la Profezia di Fatima e la diplomazia vaticana diventano aspetti chiave da tenere in considerazione. Il desiderio di pace e unità tra le nazioni rimane un obiettivo nobile, ma la strada per raggiungerlo è tortuosa e spesso soggetta a interpretazioni e controversie. Resta da vedere se la consacrazione della Russia e dell’Ucraina al Cuore Immacolato di Maria avrà l’effetto desiderato o se il mondo continuerà ad affrontare sfide geopolitiche e spirituali sempre più complesse.

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