Ragionamenti complottisti

Politica

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Quando ci fu la strage di Ustica i telegiornali e i giornali dell’epoca ci sbolognarono l’idea che era stato un cedimento strutturale e (pseudo)esperti erano costantemente in TV parlando di carrette del cielo. Però, mentre facevo il militare incontrai un ingegnere aeronautico molto sveglio che mi disse che l’aereo era stato chiaramente abbattuto da un missile e chi parlava di cedimenti strutturali o era totalmente incompetente o era in malafede (o entrambe le cose). Successivamente, Cossiga parlò del ruolo della Nato e della Francia nell’abbattimento dell’aereo ma fu subito messo a tacere dicendo che quelli erano vaneggiamenti destinati a depistare le indagini. Adesso Amato ha confermato sostanzialmente la versione di Cossiga (anche se dopo una giornata ha smentito quanto ha affermato).

Il primo commento che viene da fare è che non era a Cossiga a depistare indagini ed opinione pubblica ma era la stampa ufficiale a farlo. E se l’ha fatto allora, chissà quante altre volte l’ha fatto.
La seconda domanda da porsi è perché Amato ha parlato solo adesso. Qui, mancando fatti concreti e considerando l’informazione ufficiale sull’argomento del tutto taroccata, si può solo seguire ipotesi complottiste. Se io fossi un complottista ragionerei così: con Craxi ed Andreotti l’Italia era troppo indipendente nella politica estera verso i paesi africani. Così fu organizzata l’operazione Mani Pulite che fu un’indagine che si basava su fatti concreti ma che era chiaramente strumentalizzata a far fuori una classe dirigente italiana che non obbediva pedissequamente a Washington, Parigi, Londra etc. etc. Il piano andò in porto a metà: Craxi fu mandato in esilio ad Hammamet ma, in un certo senso, il suo posto fu preso da Berlusconi, variabile impazzita ed imprevedibile. Cercarono di farlo fuori con lo stesso strumento con cui era stato fatto fuori Craxi, ossia con innumerevoli indagini giudiziarie (di nuovo molte erano motivate ma erano anche chiaramente strumentalizzate a fini politici), ma Berlusconi era stato edotto dall’esperienza craxiana e resistette, bene o male, all’attacco delle procure di mezza Italia. Comunque, l’Italia iniziò un lungo declino economico e politico che non si è ancora concluso.

Dopo venti anni al potere, anche Berlusconi era diventato inaffidabile: troppo amico di Putin e Gheddafi e, quindi, doveva essere fatto fuori. Questa volta usarono il complotto finanziario utilizzando le banche centrali per provocare una tempesta finanziaria perfetta. Berlusconi saltò via (e fu condannato ai servizi sociali), Gheddafi ucciso e la Libia portata via dal controllo italiano. Al posto di Berlusconi fu nominata una persona non eletta da nessuno, Monti, che governò talmente bene che, nonostante i mass media lodassero tutto di lui (perfino l’orrido loden), gli Italiani lo bocciarono alle elezioni assieme al Pd che lo sosteneva. Anzi, Monti determinò un effetto pavloviano per cui ancora adesso, se si nomina la parola governo tecnico, lo sfintere degli italiani inizia a frizzare. Al posto di Bersani, ormai bruciato, misero Letta, che però appariva non in grado di governare e il suo posto fu ricoperto da Renzi. Letta, però, fu molto fortunato perché, nonostante non avesse mai fatto carriera accademica, fu scelto come rettore di una prestigiosa università francese.

Renzi, incredibilmente, all’apice del suo potere fece un errore marchiano da principiante. Invece di rispettare gli accordi del Nazareno (che indicavano Amato come Presidente della Repubblica), li stracciò facendo eleggere Mattarella e sancendo così la fine della sua parabola politica. Strano, per una persona con un fiuto politico che non gli aveva fatto mai sbagliare niente fino ad allora. Di nuovo gli Italiani reagirono molto male a questa politica che non teneva in alcun conto la loro volontà e votarono in massa i due partiti antisistema (5Stelle e Lega). I 5Stelle, sotto la guida di Di Maio, si adeguarono alla politica voluta dai “poteri forti” e votarono in Europa la von der Leyen, etc etc. Quella legislatura si concluse con un altro governo tecnico, quello dei “migliori”, guidato da Draghi, la rielezione di Mattarella e un accordo di cooperazione Italia-Francia fortemente voluto da Mattarella. La reazione degli Italiani fu quella di votare in massa l’unico partito che si era tenuto a dovuta distanza dal governo tecnico di Draghi. La guerra Russo-Ucraina, la crisi economica, lo sgretolamento dell’impero francese in Africa e un Macron azzoppato dalle elezioni francesi hanno cambiato però la situazione politica al contorno.

Questo ha permesso ad Amato (politico molto accorto e molto acuto) di cogliere l’occasione per togliersi un po’ di sassolini dalla scarpa e raccontare la sua verità. Ovviamente, secondo l’informazione ufficiale, questi sono solo vaneggiamenti e l’esternazione di Amato solo l’uscita di un vecchio rancoroso senza più lucidità mentale. Da ignorare e da derubricare a frottole.

Ma se la versione complottista fosse vera? Allora l’Italia dovrebbe approfittare di questa situazione per ritagliarsi il suo ruolo e cambiare politica estera ritornando a quella dei compianti Andreotti e Craxi. Politica diretta verso i paesi mediterranei e un po’ più diffidente verso una Eu a guida franco-tedesca che, per i paesi periferici, sembra sempre più la matrigna cattiva di Cenerentola (come dimostra come è stato trattato il default greco). Gli spazi sembra ci siano, bisogna vedere se i nostri politici sapranno cogliere questa opportunità.

Detti questo, tutti ragionamenti sopra fatti sono semplici illazioni che non hanno riscontri fattuali, che di fronte a fatti concreti sarebbero solo giochi mentali senza valore, ma che senza una verità chiara diventano l’unico strumento per cercare di capire. Verità nascoste generano mostri incontrollabili. Vero e falso si confondono.

Vincenzo Vespri

One Reply to “Ragionamenti complottisti”

  1. Gigi ha detto:

    Il complottista ragiona così. E ha ragione.
    Ma la sua è solo una prima approssimazione, lineare, troppo lineare per essere vera in un sistema complesso come quello delle relazioni internazionali e della politica.
    Mi spiego: Mani Pulite non “si organizza”, casomai si creano le condizioni per cui possa avvenire e poi non la si ostacola. Più precisamente: magistrati che indagavano i rapporti tra politica e economia ce ne sono sempre stati, e in qualche caso – Rumor, Gui, Malfatti, Leone – erano arrivati quasi in fondo. Ma nella maggior parte dei casi erano ostacolati, trasferiti ad altro incarico e irrisi dai giornali. Invece nel ’93 quando la procura di Milano buca la rete e incastra Mario Chiesa trova inaspettatamente “consenso”. Non da parte della politca, ovviamente, ma la cupola dei giornali che contano guidano l’opinione pubblica. Non vengono ostacolati, né trasferiti, ma incoraggiati da un’atmosfera positiva creata dalla stampa. E la stampa che conta non agisce a caso.

    Fu per l’eccessiva libertà nella politica estera ? Sicuramente, ma anche perché avevano fatto troppo debito e dopo la fine della guerra fredda quel gruppo dirigente non serviva più. Si poteva cercarne uno nuovo, con calma, senza preoccuparsi di un nemico esterno che ormai era collassato

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