Il governo lavora per il Cdm. Meloni: “Puntare sulle priorità”

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La traccia delle misure è quella fornita dalla premier Meloni nella sua visita al Parco verde di Caivano, con lo scopo di fornire maggiore sicurezza e più fondi alle periferie

AGI – I ministri che si sono recati a Caivano stanno lavorando alle misure da portare in Consiglio dei ministri giovedì. L’invito arrivato agli esponenti dell’esecutivo è quello di accelerare, l’ipotesi è quella di un decreto legge ma non si esclude che possano esserci una serie di provvedimenti, alcuni potrebbero andare sul tavolo della riunione della prossima settimana.

La traccia delle misure è quella fornita dalla premier Meloni nella sua visita al Parco verde, con lo scopo di fornire maggiore sicurezza e più fondi alle periferie.

Norme contro la dispersione scolastica, con la possibilità di ‘colpire anche i genitori, l’allontanamento da determinate aree cittadine per i minori che si macchiano di atti di criminalità, una stretta sulla diffusione delle armi e sull’accesso ai siti porno per i minorenni, pene più severe per chi aggredisce le forze dell’ordine.

Sul tavolo anche una legge sulle zone economiche speciali al Sud e il decreto per scongiurare l’entrata in vigore delle limitazioni alla circolazione dei veicoli diesel Euro 5 in Piemonte.

Il Consiglio dei ministri è convocato per giovedì alle 12,30, al momento non c’è un ordine del giorno. Un’ora prima si riunirà il Cisr, il Comitato interministeriale per la sicurezza della Repubblica sulla gestione dei flussi migratori.

Mercoledì, invece, l’appuntamento a palazzo Chigi è per le ore 18,30. La forma è quella di un ‘aperitivo, un incontro promosso dalla premier Meloni per fare il punto con i capigruppo. Un confronto (un altro c’era stato prima della pausa estiva) per fare il punto soprattutto sui principi della legge di bilancio che secondo il presidente del Consiglio dovrà guardare alle priorità del Paese e non a quella delle forze politiche.

Ragionamento che Meloni aveva illustrato anche nell’ultimo Consiglio dei ministri. Niente bandierine dunque, si punta non al consenso dei partiti ma ai bisogni dei cittadini. Anche perché – e lo ha ribadito il ministro dell’Economia Giorgetti – la manovra sarà prudente, anche a causa della ‘zavorra del superbonus.

“Dobbiamo fare i conti con il fardello del superbonus, erano previsti 36 miliardi di spesa, siamo oltre 100 e considerando il complesso dei bonus edilizi introdotti dal governo Conte due siamo a oltre 140 miliardi, senza contare le molte irregolarità che sono state trovate”, ha detto in un’intervista al Tg1 il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’attuazione del programma di governo Fazzolari.

“L’intenzione – ha rimarcato – è di continuare a puntare su crescita e lavoro a partire dalla conferma del taglio del cuneo fiscale”. Nel governo e nella maggioranza si sottolinea che l’incontro di mercoledì non sarà un vero e proprio vertice nel quale affrontare tutti i nodi sul tavolo.

Ma la premier ribadirà la necessità di guardare a un orizzonte di legislatura non alle promesse elettorali. L’obiettivo è dunque quello di evitare – come rimarca un ministro – “uno sfascio nei conti pubblici”. E di indirizzare le risorse disponibili su famiglie, lavoro e imprese. 

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