Benevento una città spettacolo che se la canta e se la suona

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Di Daniela Piesco Co-Direttore Radici 

Una vera e propria clamorosa tirata d’orecchie al sindaco e al direttore artistico per la piazza blindata per il concerto di Geolier.
Le bacchettate alla Giunta Mastella arrivano dal presidente nazionale dell’Enac Maurizio Abbate che sottolinea con la matita rossa la scelta sbagliata di chiudere la piazza Risorgimento scelta per la location dell’ evento.

Mentre il sindaco Clemente Mastella festeggia gloriosamente come è sua abitudine sui social la riuscita di una manifestazione che è tutto da chiarire se sia utile o meno alla città di Benevento, Renato Giordano il direttore artistico, dopo lo scivolone della locandina che invitava a non andare in piazza senza biglietto, risponde con numeri ‘monstre’ e con un piano sicurezza ok alle polemiche dei giorni scorsi su scelte culturali e chiusura della piazza glorificandosi,come il suo alter ego praticamente da solo.

Nel ribadire che chi ha contestando l’ organizzazione del concerto di Geolier,noto report napoletano( e si caro Giordano può dirlo ben forte ‘Viva Dio che ogni generazione abbia idoli e riferimenti’) lo ha fatto per rivendicare l’uso pubblico di un “bene comune” come una piazza,sottolineando che un’amministrazione comunale non può blindare gli spazi pubblici che in quanto tali devono rimanere aperti ,in quanto una piazza pubblica non è uno stadio o un palazzetto dello sport affittato da un soggetto privato per organizzare il tour di un cantante (nonostante sia giusto porre il problema anche di come vengano utilizzati molti immobili pubblici a scopi privati) vi evidenzio il commento del presidente nazionale dell’ Enac , Maurizio Abbate,al mio articolo sull’ argomento del 3 settembre 2023 sul Correre Nazionale

Complimenti per l’analisi chiara ed obiettiva di come un bene pubblico, per sua stessa definizione, debba rimanere tale e non ad uso e consumo di pochi accoliti

Mi meraviglia che non si prenda in considerazione un dato oggettivo ed elementare ossia che ci sono gli stadi per questi eventi ,lasciando le piazze alla libera fruibilità dei cittadini.Non si può bloccare una parte della città recando nocumento e disagi non solo ai residenti ma anche ad esempio ai genitori che avrebbero voluto accompagnare i figli minorenni al concerto in esame sostando nello spazio antistante onde rassicurarsi sulla sicurezza dei propri pargoli.

Ma vi è di più.

Ciò che è più grave è lo scorretto uso di un bene pubblico fatto da chi rappresenta  (malamente mi verrebbe da dire)le istituzioni :
l’atteggiamento è sempre lo stesso e cioè padronale.

Le piazze non il soggiorno di casa di nessuno.

Che dire, quando si usa l’ espressione ‘se la suonano e se la cantano’ si vuole dire infatti che la persona che se la canta e se la suona non dovrebbe far tutto da sola. Chi fa questo lo fa perché si approfitta di una situazione vantaggiosa, trae vantaggio dal fare tutto da solo. La cosa più importante è però che questa persona ha tutto il potere. Non lo condivide con nessuno.

E non lascia che nessun altro divida il potere con lui.

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