Cosa serve a Roma

Lazio

Di

Giancarlo Bertollini

Siamo da sempre il Paese del ”Taglio del Nastro”, sempre idee e progetti che subito dopo l’inaugurazione vengono lasciati all’incuria e finiscono in un letamaio, mi ricordo i ”bagni pubblici” chiusi perché ”lerci” e senza mai un responsabile. Quando ero ragazzino, anni ’50, (c’era già la Repubblica) vivevo a via Crescenzio e c’era lo spazzino anzi il ”manutentore” che tutti conoscevano come ”er sor Mario” il quale spazzava da piazza Cavour fino a piazza Risorgimento, incluse tutte le traverse fino al primo angolo, dopo aver spazzato attaccava il tubo in dotazione agli appositi chiusini e lavava la strada, inoltre quando trovava qualche piccolo danno provvedeva a ripararlo con calce e gesso nella ”cofana” sempre in dotazione nel suo carrellino. Se mia madre usciva per accompagnarmi a scuola e trovava qualcosa di sporco la si sentiva gridare ”Mariooo dove sei ?” e Mario usciva fuori dall’edicola dove stava a leggere l’Unità e diceva ”giustamente” che i cittadini erano maleducati perché aveva appena pulito e già c’era un pacchetto di sigarette vuoto a terra. Tutto funzionava perché non ci si doveva rivolgere ad un anonimo ”servizio” che non risponde mai e se capita che qualcuno risponda, la risposta è sempre ”siamo sotto organico, ora lo segno e quando possibile passerà qualcuno”. Sul prato del fossato di Castel Sant’Angelo, all’inizio di via della Conciliazione, tutte le mattine prestissimo venivano i giardinieri e realizzavano la data del giorno di tre metri per uno con i fiori di tutti i colori. Solo per ricordare che i cittadini conoscevano per nome sia il ”manutentore” che i giardinieri e se qualcosa non andava provvedevano a chiamarli e far notare tutto, adesso abbiamo enti senza addetti e senza nome e dove esiste un banco di servizio è sempre installato un vetro divisorio con la fessura per passare documenti o denaro, non certo per proteggersi da eventuali rapinatori che entrano quando vogliono, ma per non essere presi a schiaffi dai cittadini esasperati, basta entrare in una ASL o alle Poste per rendersene conto. Buona Giornata.

Giancarlo Bertollini

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