Una nuova Bretton Woods per la pace.

Economia & Finanza

Di

I B.R.I.C.S. hanno lanciano la sfida al dollaro e , puntano nell’incontro a Durban in Sud Africa su  una nuova valuta , che permetterebbe ai partecipanti  di aggirare le sanzioni finanziarie degli USA, e l’inflazione   dollaro.

 

 Attualmente gli strumenti dell’ordine monetario  mondiale come  Bretton Woods, Gatt, Wto, Washington Consensus e dollaro sono messi in discussione.

L’Egemonia del dollaro , comunque sarà difficile contenerla considerato che riguarda l’80% delle transazioni e  , che gli USA difenderanno con tutti i mezzi la messa in discussione di quel “ privilegio esorbitante” , come  Giscard  d’Estaing definì il dollaro USA.

Si riferiva ai benefici che gli USA traggono  da una moneta ,che è   valuta di riserva internazionale.

Sono trascorsi 52 anni da quando  il Presidente americano Nixon dichiarò l’inconvertibilità del dollaro in oro,  mettendo la parola  fine al sistema monetario di Bretton Woods.

Finì in tal modo la stabilità monetaria e i cambi fissi tra le monete. Nacquero i cambi flessibili , che hanno favorito disordine monetario , crisi e  sviluppo della finanza.

Bretton Woods è stato il luogo dove si è svolta la conferenza , per riformare il sistema monetario internazionale e momento di confronto /scontro tra la proposta britannica elaborata dall’economista  John Maynard Keynes, e quella degli Stati Uniti messa a punto da  Harry  White.

La proposta di Keynes mirava alla creazione di una moneta universale , il Bancor  , che avrebbe impedito gli squilibri finanziari fonte di conflitti. IL Bancor veniva definito in termini di oro, e accettato da tutti i Paesi partecipanti all’accordo come strumento di pagamento dei debiti internazionali.

White invece aveva come obiettivo primario la creazione di un fondo monetario attraverso i contributi di ciascuno Stato membro  , che avrebbe permesso anche agli Stati in deficit di affrontare le obbligazioni internazionali.

Una parte della quota da versare doveva essere in oro.

 Fu proposta anche la creazione di una moneta internazionale l’Unitas ,che regolava i conti degli Stati all’interno del Fondo.

IL valore dell’Unitas era di 8,88 grammi di oro fino.

Questa soluzione di White assegnava all’oro la funzione di strumento unico di riserva internazionale.

 L’Unitas messa a punto da White venne messa da parte e sostituita con il dollaro USA.

Dollaro del quale mai si era parlato negli incontri tra gli Stati .

 Fu una frase inserita nella prima sezione dell’articolo 4 del Fondo Monetario Internazionale , a segnare il futuro sistema monetario mondiale che uscì da Bretton   Woods !

IL dollaro  spazzò via sia il Bancor che l’Unitas  !

Una moneta nazionale il dollaro , diventò una moneta internazionale trasformandola  in  unità di conto mondiale, e quindi  valuta di riserva al fianco dell’oro.

 Doveroso  rilevare che gli Stati partecipanti  alla Conferenza di Bretton Woods accettarono il dollaro come mezzo di pagamento internazionale.

Le crisi di liquidità sarebbero state risolte stampando dollari.

Gli USA dal 1950 hanno iniziato ad avere disavanzi .

La quantità abnorme di dollari presenti nel sistema ha generato speculazioni.

Gli USA avendo meno oro di quello,  che risultava impresso nella moneta fiduciaria,  nel 1971  sospesero la  convertibilità del dollaro in oro.

Dollaro quindi  non più equivalente al possesso di meno un grammo di oro (la parità del dollaro con l’oro era fissata con gli accordi di Bretton Woods a 35 dollari per 28,35 grammi di oro) , ma rappresentativo di un titolo di credito verso la Federal Reserve Bank USA.

Oggi il dollaro è diventato uno strumento di lotta fra  Stati.

 Infatti la esclusione o la semplice minaccia di esclusione di un paese dal sistema internazionale dei pagamenti , che di fatto è dominato dal dollaro può avere effetti devastanti sull’economia e sulla stabilità dei governi colpiti da sanzioni .

Esclusione che può essere molto più devastante dell’uso di armi convenzionali.

 Attualmente almeno 30 stati sono colpiti da sanzioni a iniziare dall’Iran, Corea del Nord, Cuba, Venezuela, Russia.

Infine c’è da considerare che i fondamenti su cui si regge la forza del dollaro , sono scossi : il debito federale ammonta a 32.700  miliardi di dollari cioè circa il 133% del PIL , cifra mai raggiunta dalla fine della seconda guerra mondiale.

I cosiddetti ” deficit gemelli”  twin deficit , rappresentato dal disavanzo dei conti con l’estero e del bilancio federale (partite correnti) ,  pari al 12% del PIL ovvero superiore, a qualsiasi valore degli ultimi 30 anni.

Deficit questi che potrebbero innescare una crisi del dollaro con   deprezzamento del tasso di cambio, un  aumento dei tassi di interesse e un’ondata di alta inflazione.

Certamente l’iniziativa dei BRICS (Brasile, Russia , India, Cina, Sudafrica) alla quale hanno aderito Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Argentina, Egitto, Etiopia e Iran, rappresenta una  sfida credibile.

Non esiste sembra una alternativa al dollaro nel medio periodo,  ma le sanzioni agli Stati con blocco delle transazioni, l’essere gli USA lo Stato più indebitato del pianeta , la perdita di fiducia nel possesso del dollaro rappresentano una spinta alla de – dollarizzazione .

L’indebitamento totale degli Usa, che  comprende non solo le autorità federali, ma anche le autorità locali e il settore privato ( imprese e  famiglie),  ha raggiunto il valore di 64 mila miliardi di dollari, tre volte il valore del Pil 2022.

L’esigenza di ripensare il sistema monetario internazionale,  indipendentemente dalla iniziativa dei BRICS nasce dalla constatazione dei  guasti seguiti al crollo degli Accordi  di Bretton Woods dal neoliberismo del Washington Consensus all’equilibrio del terrore degli squilibri globali (global imbalances) , alla crisi globale e infine europea, con il prevalere di dottrine e politiche dell’austerità.

Un dato è certo : la moneta è l’anello di congiunzione tra geopolitica e geoeconomia.

Credo che mai come oggi il problema di una nuova Bretton Woods sia l’unica soluzione alle prospettive apocalittiche , che gravano sul pianeta.

Le dichiarazioni dell’intellettuale russo sull’uso del nucleare locale e la approvazione da parte del  Senato degli Stati Uniti del National Defense Authorization Act per l’anno fiscale 2024 sono segnali , implicitamente cupi di escalation.

Il disegno di legge approvato negli Stati Uniti  include una proroga di 20 anni del Price-Anderson Nuclear Industries Indemnity Act, che prevede  in  caso di gravi incidenti ai reattori nucleari,   produttori e  costruttori dell’industria nucleare non possono essere ritenuti responsabili.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

CAPTCHA ImageChange Image

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Traduci
Facebook
Twitter
Instagram
YouTube