“Frammenti di Tempesta” è la prima silloge della poetessa A. Agnoletti

Arte, Cultura & Società

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INTERVISTA – Alessandra Agnoletti, nata a Forlì nel 1973, è insegnante e giornalista. È laureata in Lettere moderne all’Università di Bologna con Erasmus a Salamanca. Ha lavorato a Madrid presso la Libreria León Sánchez Cuesta e la rivista spagnola Mia. In Italia ha invece collaborato con Il Resto del Carlino, Qui Magazine, Tele Romagna, Confidenze e Donna Moderna. Alcune sue poesie sono state inserite in antologie italiane e su riviste colombiane, spagnole e portoghesi. Ha inoltre svolto l’attività di guida turistica, ha insegnato Italiano per stranieri e Composizione testi presso l’Università di Bologna, prima di entrare di ruolo nella scuola pubblica come docente di Lettere. Dopo una serie di premi e di attività culturali che l’hanno vista come protagonista, a maggio ha pubblicato la sua prima silloge poetica intitolata “Frammenti di Tempesta” (Edizioni La Gru).

Gode di un’esperienza professionale variegata. Come è arrivata a scrivere e a pubblicare una sua raccolta?

Ho sempre amato scrivere sin da quando ero bambina. All’inizio era una valvola di sfogo, un modo per fare i conti con tutte le diverse emozioni che mi attraversavano, le tipiche confidenze da diario segreto. Crescendo, dopo la laurea e le esperienze in Spagna, sono tornata in Italia ho cominciato a scrivere per lavoro articoli sui viaggi. Poi per qualche anno mi sono fermata a causa della famiglia che si allargava e delle supplenze annuali a scuola. Era tutto tanto intenso e mi ha mandato in crisi, fino a quando ho iniziato a scrivere per il blog panepoesia (www.atuttapoesia.blogspot.com), abbandonando carta e penna per sperimentare la modalità di scrittura digitale. In seguito, durante la pandemia, ho compiuto un altro passo in avanti, grazie alla scoperta di LinkedIn e la rete di intellettuali che sono riuscita a crearmi e che mi ha permesso di vivere un vero scambio culturale anche in salotti virtuali di discussione e interpretazione poetica. Il 2020, infatti, è stato un anno prolifico per la mia carriera: alcune mie poesie sono state inserite nelle antologie “Luci sparse” (vol. 5) di Pagine Editore di Roma, “Poesie di Strada” (vol. I) di Idrovolante Edizioni e “Poesie” di Laura Capone Editrice. Al tempo stesso ho portato avanti anche la passione per le poesie in spagnolo e qualche mio componimento è stato pubblicato sulle riviste letterarie EscribArte (Colombia) e In Comunidade (Portogallo), mentre una silloge in italiano a tema pandemia è apparsa su 3D3 Revista di Myrtos Ediciones di Cordoba (Spagna). Nel 2022 ho ritirato il X Premio Nazionale di Letteratura Italiana Contemporanea per la poesia “Tormento”, ho vinto il Premio Internazionale Navarro 2022 con la silloge inedita “Senza pace” ed è uscito su Confidenze il mio racconto “Un anno a Salamanca”. E così sono giunta a pubblicare la mia prima creatura.

“Frammenti di Tempesta” che opera è? Il titolo cosa sta a significare?

È la mia personalissima raccolta di poesie sull’Amore, che ripercorre tre fasi principali: l’innamoramento-stordimento, la delusione-non corrispondenza e, infine, la ricerca-ripristino di armonia attraverso il contatto con la natura. Tutto ciò comporta appunto una tempesta di emozioni che sconvolge totalmente l’equilibrio umano e lascia dei frammenti da dover raccogliere e rimettere al proprio posto, ossia esperienze da rielaborare per tornare alla serenità.

Quindi di poesia in poesia, si compie un viaggio di rinascita interiore.

Sì. La prima fase inizia con “Alla finestra” poesia d’apertura che simboleggia l’affaccio al mondo esterno e il desiderio di evasione e fuga come nelle “mujeres ventaneras” della scrittrice Carmen Martín Gaite, stante a significare l’impossibilità di esprimere in parole lo sconvolgimento e la confusione che si prova quando ci si innamora perché l’uomo viene colto alla sprovvista e si ritrova nel turbinio dell’amore. Segue “Indimenticabile” nella quale infatti al massimo si riesce a rivelare le caratteristiche del proprio amato. La seconda fase, invece, è quella del lento addio e della separazione dovuta alla incapacità di avere una visione comune in amore, di costruire un progetto di vita insieme che porta pian piano ai dispiaceri e infine alla rottura. Con “Amata” rendo in toto questa idea perché è il componimento che segna l’inizio della fine con la separazione in stazione dei due amanti e con il dubbio “Chissà se nella vita rivedrò l’amore”. Si giunge così alla terza fase: “Ricominciare” è la poesia con cui esprimo il senso di rinascita a contatto con la natura grazie a quelle azioni semplici e quotidiane, come una passeggiata al parco, che diventano abitudine, libertà e consolazione…che avvolgono e fanno percepire il calore di un amore superiore, come la luce del sole. Inevitabile il riferimento anche al ciclo delle stagioni, all’autunno che rappresenta la fine e la primavera l’inizio in un eterno continuum. Chiudo la raccolta, infatti, proprio con “Come lucciole nell’oscurità” per veicolare un sentimento di speranza che funge da balsamo sul cuore nei momenti di estrema solitudine dell’uomo. È la luce infondo al tunnel quell’amico/a, genitore, amato/a, figlio/a che ci stringe la mano.

Al termine di questo viaggio perciò qual è il messaggio che vuole lanciare?

Sa, il sfogo della me ragazzina negli anni ha lasciato spazio al desiderio di ritrovarmi, di raggiungere nuove consapevolezze, quindi il messaggio fondamentale che ci tengo a trasmettere è che tutte le emozioni e le esperienze che viviamo nel corso della nostra esistenza possono essere tempesta e possono lasciarci qualcosa che ci renda più forti e che ci faccia crescere. La vita è bella e non siamo soli, c’è la natura con noi che ci supporta e ci dà gli stimoli necessari per affrontare il futuro.

Perché proprio la poesia?                                                   

La poesia, più delle altre forme letterarie, aiuta a riflettere su ciò che ci accade intorno. Lo scrittore siciliano Bufalino, purtroppo deceduto, diceva che la poesia è religione perché l’uomo si confessa, è una sorta di medicina, nel senso che è terapeutica e ci supporta nella cura delle pene ed infine è amore perché ci si innamora di ciò che riesce a creare.

Prossimi progetti all’orizzonte?

Sto lavorando a una raccolta di poesie in spagnolo e una in italiano, ma sto continuando a scrivere anche racconti e l’obiettivo è magari quello di poterne pubblicare un giorno una raccolta oppure proprio un mio romanzo.

One Reply to ““Frammenti di Tempesta” è la prima silloge della poetessa A. Agnoletti”

  1. Sabela Gondulfes ha detto:

    Brava, Alessandra Agnoletti, bravissima

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