I bambini e la guerra

Attualità & Cronaca

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Nel mondo si sta consumando una tragedia immane e silenziosa di cui i media purtroppo parlano poco e che moralmente tocca tutti da vicino, ma soprattutto tocca i capi delle nazioni così dette civili e l’ONU: sono i bambini vittime delle guerre infinite che ogni giorno si consumano nel mondo.  I bambini e la guerra sono una  crudele realtà , come sempre i più deboli ed indifesi sono le vittime di un mondo adulto  sempre più spietato e disumano. In questi anni lo stesso modo di fare guerra ha subito un vero e proprio imbarbarimento, se così si può dire, un tempo i bambini non si toccavano, ora diventano bersagli umani; si è affermato un nuovo modo di colpire indirettamente il nemico. I dati  forniti da Save the Children sono allarmanti:  449 milioni di bambini vivono in zone di conflitto, in un anno più di 80mila sono morti o sono stati mutilati,  ci sono dei territori dove vivere, anzi , sopravvivere è una sfida quotidiana, alcuni da quando sono nati hanno conosciuto solo violenze o campi profughi, le loro ferite sono sia fisiche sia emotive e se sopravviveranno resteranno segnati per sempre. Afghanistan,  Siria  Somalia, Yemen, Repubblica Democratica del Congo, Ucraina e ora la striscia Di Gaza e la Palestina,  sono terre di conflitti, ma i conflitti sono molti di più.  Un bambino su sei vive in aree interessate da una guerra, però il problema non è solo la guerra in sé  con tutto ciò che ne consegue, ma la fame, un bambino malnutrito si ammala facilmente, il freddo invernale che a sua volta miete vittime innocenti, la malattia e la mancanza di cure mediche, la mancanza di un tetto e spesso la mancanza di genitori a loro volta morti o dispersi. In questi luoghi non c’è tregua, neppure a livello emotivo, in questi bambini non esiste la speranza e crescono incamerando odio che alimenterà ancora guerra, pensando che questa sia la vita perché nessuno ha fatto conoscere loro altro. I dati Unicef ci dicono che dal 2005 sono stati almeno 120mila i bambini mutilati o uccisi nelle guerre nel mondo. Dal monitoraggio iniziato il 2005 fino al 2022, le Nazioni Unite Hanno verificato 315mila gravi violazioni commesse dalle parti in conflitto in più di trenta situazioni in Africa, Asia, Medio Oriente e America Latina: ci sono stati più di 120.000 bambini uccisi o mutilati; almeno105.000 bambini reclutati o utilizzati dalle forze armate o gruppi armati; più di 32.500 bambini rapiti; più di 16.000 bambini sottoposti a violenza sessuale. Questi sono solo i casi accertati per cui è molto probabile che i casi siano molti di più. Bisogna ricordare che molti altri milioni di bambini sono stati sfollati dalle loro case e comunità, hanno perso amici, parenti o sono stati separati dai genitori o da chi li curava.

Quando si leggono questi numeri in ogni uomo sano di mente cresce la rabbia  perché pensa che le Nazioni Unite ed il consesso di tutte le Nazioni non si sono impegnate abbastanza per salvaguardare la pace e poi per proteggere le vite dei bambini.  Molti di questi conflitti purtroppo sono anche finanziati ed indotti dalle nazioni occidentali  per scopi economici volti a sfruttare le materie prime che si trovano in certi territori  o per appoggiare questo o quel governo; in tutta questa situazione il mercato delle armi cresce e si arricchisce. Purtroppo spesso c’è dietro  anche la responsabilità della politica  imperialista americana. La tecnologia ha sviluppato, arricchito e reso sempre più sofisticate le nuove armi, che spesso , in una guerra senza più regole, utilizzano sostanze chimiche o addirittura  ci sono armi ad uranio impoverito;  sono le così dette armi non convenzionali che sarebbero state usate nelle guerra in Ucraina, in particolare  contro la Russia quelle ad uranio impoverito. Queste armi sono state pensate da menti vigliacche che vogliono far morire la povera gente nel tempo.  Si è completamente perso quel senso di umanità che ci fa riconoscere uomini, al di là di ogni contrapposizione di ideologie o interessi. Stiamo assistendo, complice anche lo sviluppo  tecnologico, strano a dirsi, ad un nuovo imbarbarimento dell’umanità che rischia di condurci all’annientamento totale.  In questa  nostra società non c’è più spazio per i bambini propri, tant’è che l’aborto è una quotidianità;  una società che non ama i bambini è destinata a morire né può provare  tenerezza, pietà o amore per i bambini vittime delle guerre.  In questi anni l’occidente ha costruito una società di morte, spacciandola per libertà individuale. Per salvare quel che resta di questa umanità narcotizzata ed anaffettiva  bisogna tornare a parlare al cuore dell’uomo, risvegliare il bambino che è in ognuno,  riscoprire il valore della condivisione e della semplicità del vivere.

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