Il direttore della Sala Stampa Vaticana, Matteo Bruni, ai giornalisti che gli chiedevano come mai Francesco, a Fatima, non avesse pronunciato la preghiera per la pace, ha risposto “Posso confermare – le sue parole – che il Papa mi ha detto di aver pregato in silenzio e con dolore per la pace. I suoi sentimenti sono rispecchiati nel tweet pubblicato sul profilo ufficiale qualche ora dopo la visita”. Nel tweet infatti si legge: “O Maria, noi ti amiamo e confidiamo in te. E a te, ora, nuovamente ci affidiamo. Con cuore di figli ti consacriamo le nostre vite, per sempre. Ti consacriamo la Chiesa e il mondo, specialmente i Paesi in guerra. Ottienici la pace…”.
A me però viene il pensiero che il Papa senta in cuor suo l’inutilità di ripetere all’infinito le stesse preghiere per la pace, l’inutilità di consacrare mille volte alla Madonna la Chiesa, il mondo, e soprattutto i Paesi in guerra. Non può dirlo, giacché deve accontentare gli uomini della Chiesa e deve accontentare i fedeli, e susciterebbe scandalo e delusione se lo dicesse. Ed ecco che snocciola per l’ennesima volta le solite preghiere, le solite consacrazioni, con qualche variazione ovviamente.
Quante volte è avvenuta la consacrazione della Russia alla Madonna? Dopo Pio XII, Paolo VI e Giovanni Paolo II, anche papa Francesco nell’aprile dell’anno scorso consacrò la Russia (un’ossessione questa Russia!) al cuore immacolato di Maria. Tra l’altro, non si capisce perché non si dica a Maria, anziché al suo cuore immacolato. Ma va bene. A giudicare dai risultati (la guerra in atto) non sembra che le consacrazioni servano molto, anzi, alle volte sembrano portare sfortuna. Ma che senso ha ripetere il rito tante volte? La Madonna non ci sente? Il 25 marzo 1984 Giovanni Paolo II consacrò a Maria, pardon, al suo cuore immacolato, il mondo intero, comprese, quindi, Russia e Ucraina. Certi riti odorano di superstizione. Una madre amorevole per proteggere i figli non ha bisogno che questi siano consacrati a lei.
Renato Pierri
foto info AgerSir
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