Clemente Graziani: anima inquieta del secolo scorso

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 La vita controversa di Clemente Graziani, dal servizio nella Repubblica Sociale Italiana alla fondazione di Ordine Nuovo, tra radicalismo politico e latitanza internazionale.

La figura di Clemente Graziani, noto come Lello, è caratterizzata da una serie di contraddizioni che hanno segnato la sua vita di volontario di guerra e politico italiano. Nato a Roma nel 1925, rimase orfano di padre a tre anni e, fin da giovane, dimostrò una forte determinazione e spirito ribelle.

Durante la Seconda Guerra Mondiale, falsificò i documenti per arruolarsi volontario nella Regia Marina, ma ben presto disertò dopo un alterco con un ufficiale. Successivamente, si arruolò ancora da volontario nell’esercito della Repubblica Sociale Italiana, partecipando alla battaglia di Montecassino e alla ritirata fino a Roma. Dopo la guerra, si avvicinò all’attivismo politico, partecipando alla fondazione del Movimento Sociale Italiano, ma senza prendere subito la tessera.

Fu in questo periodo che ebbe luogo la sua formazione culturale, influenzato dal pensiero di Julius Evola, considerato il padre spirituale della destra tradizionalista. La sua militanza politica lo portò ad essere coinvolto in azioni violente, come l’attentato contro la nave-scuola Cristoforo Colombo nel 1949 e gli attentati dei FAR (Fasci di Azione Rivoluzionaria) e della Legione Nera nel 1951.

Nel 1953, Clemente Graziani fondò con altri esponenti il Centro Studi Ordine Nuovo, laboratorio di idee che si ispirava agli insegnamenti di Evola. In seguito, il gruppo abbandonò il Movimento Sociale Italiano e nel 1969 fondò il Movimento Politico Ordine Nuovo, diventando una delle organizzazioni più rilevanti della destra radicale extraparlamentare in Italia.

Nonostante la sua militanza politica e l’accusa di tentare di ricostituire il disciolto Partito Nazionale Fascista, Clemente Graziani fu coinvolto in una serie di accuse a cui era estraneo o contrario, come il tentato golpe Borghese, la cospirazione della Rosa dei venti e gli attentati a firma di Ordine Nero.

La latitanza di Graziani inizia dopo una condanna di 3 anni in appello e l’interdizione perpetua dai pubblici uffici, ma riesce a sfuggire all’estradizione nel Regno Unito e nella Grecia dei colonnelli. Si stabilisce in Paraguay, dove diventa ganadero, allevatore di bestiame, e continua il suo impegno politico attraverso scritti e saggi, fino alla morte avvenuta ad  Asunción, il 12 gennaio 1996.

Le accuse nei suoi confronti crollano e viene scagionato dalla più grave, ossia l’omicidio di Vittorio Occorsio. Rimangono solo otto mesi di reclusione, residui della sua prima condanna.

La figura di Clemente Graziani è controversa, divisa tra il passato di volontario di guerra e il ruolo di fondatore e capo di Ordine Nuovo, una delle organizzazioni più significative della destra radicale in Italia. La sua latitanza internazionale e la sua morte in Paraguay mantengono viva l’aura di mistero che ha avvolto la sua vita politica e personale.

In conclusione, Clemente Graziani è un personaggio complesso, figlio del proletariato, autodidatta e beniamino di Julius Evola. La sua vita è stata segnata da azioni controverse e ideologie radicali, lasciando una traccia ambigua nella storia politica italiana. La sua contraddittoria figura rimarrà oggetto di interesse per gli studiosi e di dibattito per gli appassionati di storia politica.

Fonti:

Clemente Graziani – Wikipedia

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