Gli abbonamenti non decollano, occorre una miccia per far tornare l’entusiasmo

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Se guardiamo lo stesso periodo dello scorso anno è ancora e similmente esiguo, nonché più o meno sovrapponibile, il numero di sottoscrizioni per l’abbonamento del Bari calcio per il prossimo campionato. Ad oggi sono state sottoscritte circa 4600 tessere. Solo che lo scorso anno l’inerzia della promozione e del relativo entusiasmo chiamò a raccolta diversi tifosi salvo poi incappare in una brusca battuta d’arresto a causa del proclama del presidente allorquando, ad una domanda precisa posta da chi vi scrive in sede di ritiro a Roccaraso circa le ambizioni, rispose che la salvezza sarebbe stato il primo ed unico obiettivo realistico. Ne conseguirono immancabili musi storti, mal di pancia, urla scomposte, disappunti, sfoghi rancorosi che, puntualmente, quando le cose sembrano non andare per il verso giusto, tornano a galla prepotentemente inneggiando alla doppia proprietà e alla relativa mal sopportata condivisione con gli acerrimi nemici sportivi napoletani, ma che, comunque, alla fine del mercato sortirono 7651 tessere. Quest’anno, dopo l’ottimo, insperato, risultato finito in tragedia (sportiva, si intende) tutto lasciava pensare in un rilancio volto a tentare, senza mezzi termini, la promozione diretta, ed invece lo scetticismo diffuso persiste a causa delle scarse performance del mercato, con l’arrivo di giocatori giovani il cui indubbio valore è tutto da dimostrare, e di un trentaseienne dal passato glorioso ma con incognite riguardo al suo stato fisico e motivazionale senza dimenticare l’ipotetico arrivo di un portiere brasiliano che non fa entusiasmare la tifoseria che preferisce il “made in Italy”, usato sicuro o in fase di sviluppo, dove la scuola dei portieri è assai invidiata da mezzo mondo.

La mancanza di un chiaro progetto tecnico supportato dalla dichiarazione del presidente il quale, in conferenza stampa, asserì che il raggiungimento dei playoff sarebbe stato l’obiettivo per quest’anno in quanto non abituato a vendere fumo, tenuto conto anche della estrema difficoltà che si incontra nel campionato di serie B tra imprevedibilità e trappole qua e là, sta contribuendo alla diffidenza tra i tifosi. La fiducia nel direttore sportivo Polito è presente, ma forse era il caso di mantenere la colonna portante dello scorso campionato attorno alla quale irrobustire la rosa, lasciando, magari, partire quei giocatori che aspiravano alla Serie A o che si sentivano ai margini del nuovo progetto biancorosso.

Si sottolinea il rischio di un cambiamento radicale simile a quello avvenuto con Paparesta che dopo l’eccellente stagione (fallimentare) decise di smantellare la squadra per un capriccio personale verso Angelozzi, risultando controproducente. Le lezioni, a volte, servono proprio per non incorrere negli stessi errori. La speranza per il rilancio del progetto tecnico potrebbe arrivare dai giocatori Benedetti ed Esposito che sono tornati alle loro squadre madri dopo il prestito al Bari, per i quali Polito ha intavolato proposte volte al rinnovo dei prestiti.

La chiave per accendere la passione della tifoseria e ottenere un’ampia adesione all’abbonamento potrebbe essere la riuscita del direttore sportivo Polito nel riportare quei giocatori e aggiungerne altri di spicco alla rosa. Un rinforzo significativo della squadra potrebbe infiammare l’entusiasmo dei tifosi e portarli a sottoscrivere l’abbonamento in massa. A Bari, in fondo, è risaputo che basta poco per accendere la miccia dell’entusiasmo e far rivivere il fervore della tifoseria. Al netto, ovviamente, dei criticoni per professione che non possono fare a meno di dare il meglio di se stessi anche quando le cose vanno bene.

Massimo Longo

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