Valmontone Summer Festival 2023: grande successo

Lazio

Di

Il Valmontone Summer Festival chiude in bellezza con Loredana Bertè, una delle voci più potenti e riconoscibili del panorama musicale italiano. Sebbene oggi sembri meno arrabbiata, ma con uno stile sempre in linea con il suo temperamento, l’artista di Bagnara Calabra non ha rinunciato alla complessità dei suoi testi, alla sua personalità musicale unica, alla sua curiosità e alla sua capacità di rinnovarsi e di non essere pertanto mai banale. Uno spettacolo con un mix di canzoni costruito in modo geniale così da viaggiare senza fermate tra le generazioni, con una platea quanto più eterogenea e diversificata possa capitare a una rocker. Un pubblico di giovani e adolescenti, che frequenta i suoi spettacoli, ma anche quello che incroci per strada, quello che incontri al supermercato o che la segue da “Sei bellissima” (del 1975) a “Figlia di”, “Dark lady” o “Non ti dico no”.
Un concerto grandioso che parte alla grande proprio con “Dark lady” e prosegue con “Amici non ne ho” e “Il mare d’inverno”. Ha il suo climax con “E non finisce mica il cielo”, in coppia con Aida Cooper, e scivola via quasi in sogno con “Non sono una signora” e “Sei bellissima” fino all’omaggio commovente a Rino Gaetano, nel bis, con “Ma il cielo è sempre più blu”.
D’altra parte, Loredana ha sempre “Dedicato” particolare attenzione alle nuove tendenze, azzardando (con successo) su tipi di musica che in Italia ancora poco si conoscevano come il reggae, il noise, il rock e l’elettronica.

E con la Bertè è giunto alla fine anche l’edizione 2023 del Valmontone Summer Festival. Un evento, allestito nell’area esterna adiacente alla Food Court, dove per 4 giovedì si sono esibite alcune star del panorama musicale nazionale e internazionale, dagli Skunk Anansie (6 luglio) a Gabry Ponte (13 luglio) a Rocco Hunt il 20 luglio.

Un festival che è riuscito a trovare un collante fra le influenze ibride funk, blues, punk rock, reggae e hip hop del gruppo musicale britannico, la dance elettronica del DJ di Torino e l’hip hop “riservato” (come Rocco) del rapper campano, perché fondato sulla “diversità”, nel tentativo riuscito di offrire uno spaccato della nostra società, sempre più ibrida e mescidata, proprio come i generi musicali sempre più liquidi e mischiati fra loro.

Dunque, complimenti grandi agli organizzatori e arrivederci alla prossima edizione.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

CAPTCHA ImageChange Image

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Traduci
Facebook
Twitter
Instagram
YouTube