Le rose di Francesca Leone al G20 ambiente in India

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L’artista, figlia del regista, rappresenterà l’Italia all’evento internazionale che verrà ospitato dal gigante asiatico il prossimo agosto

© Foto Sebastiano Luciano  – L’installazione di Francesca Leone

 

AGI – Tre rose sagomate a partire da lamiere dismesse e graffiate, nelle quali il colore copre i segni della ruggine per portare una promessa di rigenerazione attraverso il recupero. È l’installazione di Francesca Leone, l’artista scelta dal MAXXI di Roma su incarico del ministero della Cultura per rappresentare l’arte italiana al prossimo G20 per l’ambiente in India.

Durante l’assise internazionale, infatti, 50 opere di artisti provenienti da tutto il mondo verranno esposte nella mostra “Together we art” al Bihar Museum di Patna nello Stato indiano del Bihar dal 7 al 23 agosto 2023. Successivamente, la mostra verrà trasferita nella capitale Nuova Delhi, al National Museum, ed esposta dal 7 settembre al 7 ottobre.

L’installazione ispirati ai versi di Gertrude Stein

L’installazione di Francesca Leone è intitolata “Una rosa, è una rosa, è una rosa” dal verso della poetessa Gertrude Stein. “Si tratta di tre rose che vengono composte con lamiere di recupero, che hanno quindi un loro vissuto, sono state abbandonate e presentano ruggine, tagli e buchi. Una rosa è completamente dipinta, una seconda ha ancora dei residui di ruggine, la terza è completamente arrugginita. Attraverso il colore gli viene ridata una nuova vita.

Con il tempo, la ruggine continuerà a fare il suo corso e a cancellare la fisionomia della rosa stessa – spiega all’AGI l’artista, nota a livello internazionale anche per l’impiego di materiali recuperati e per la sua sensibilità ambientale. Il filo conduttore della mostra sarà, infatti, il tema indiano della Vasudhaiva Kutumbakam che significa: ‘Una Terra, una famiglia, un futuro”.

Salviamo l’ambiente

Il tema è tratto da un testo filosofico indiano, la Maha Upanishad, e si focalizza su tolleranza, inclusività, coesistenza pacifica ed ecologia -. Sono più di dieci anni che lavoro su ambiente e natura, recupero oggetti per dare loro nuova vita. Nel periodo in cui viviamo, abbiamo bisogno di curarci del pianeta. Il messaggio che lancio è che non possiamo fare finta di niente, ma dobbiamo capire che possiamo ancora fare qualcosa per l’ambiente.

Il tempo per disinteressarcene è scaduto – spiega ancora l’artista, che negli ultimi dieci anni ha esposto per tre volte alla Biennale di Venezia, anche con una personale nel 2022 – L’artista vive immerso in un’epoca e la racconta. Se ci sono problematiche, escono fuori nelle sue opere. È un modo per parlare a tante persone e lanciare un messaggio più ampio, in grado di farsi sentire. Il desiderio che le cose vadano meglio nasce dentro di me e poi viene trasmessa nel lavoro. Naturalmente non è uguale per tutti gli artisti ma, per me, è importate, in questo momento storico sento di voler esprimere questo messaggio per il pianeta – spiega ancora Francesca Leone, che l’arte l’ha respirata fin da piccola”.

Figlia del regista Sergio, è cresciuta in una famiglia di artisti ed ha esposto in varie sedi museali internazionali e italiane, tra le quali l’Opera Gallery di Londra, il Museum of Contemporary Art di Santiago del Cile, il Macba di Buenos Aires e la Triennale di Milano.

“Ringrazio il Maxxi e il ministero della Cultura per avermi dato questa opportunità, per me è un grande orgoglio poter rappresentare il nostro paese come artista – sottolinea, dicendosi convinta che i messaggi lanciati dall’arte non cadano nel vuoto -. Se, nell’ambito del G20, si è deciso di promuovere questa mostra, vuol dire che c’è sensibilità verso il messaggio artistico e che viene ritenuto in grado di influire su temi molto importanti. L’arte – conclude – è in grado di colpire tutti ed è un modo per divulgare un pensiero in modo più diretto e più semplice”.

 

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