Clima impazzito, nubifragi al Nord e incendi al Sud

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Inferno a Palermo: in tutto sono tre i morti, una donna è rimasta vittima dei roghi sulle colline, trovati due cadaveri carbonizzati a Cinisi.  In fiamme tutto il Sud: evacuati turisti nel Gargano e nel Salento. A Milano venti oltre i 115 chilometri orari. Musumeci all’Europa: “I Canadair sono pochi”

AGI – Salgono a tre i morti per gli incendi in Sicilia. Dopo la notizia di una donna deceduta a Palermo, perché l’ambulanza che doveva soccorrerla è rimasta bloccata dai roghi sulle colline della città, una coppia di anziani è stata trovata morta in una casa di villeggiatura a Cinisi. I due trascorrevano l’estate in una zona che poi è stata raggiunta dagli incendi, hanno spiegato all’AGI i vigili urbani del comune vicino all’aeroporto Falcone e Borsellino.

L’emergenza è ancora in atto. E lo dicono i numeri, quelli diffusi questo pomeriggio dalla direzione regionale dei Vigili del Fuoco della Sicilia: oltre 400 interventi di soccorso a partire da ieri e fino ad oggi (dato aggiornato alle 17). Circa 150 sono in atto e poco meno di 300 sono in coda.

In campo contro le fiamme che imperversano su tutta la Sicilia a causa delle alte temperature e del vento di scirocco ci sono complessivamente 118 squadre di Vigili del Fuoco (di cui 16 squadre AIB in convenzione con la Regione Siciliana). Secondo l’ultimo bollettino delle 17 a Palermo sono stati coinvolti dalle fiamme capannoni commerciali con auto ed elettrodomestici e interessati anche l Ospedale Cervello e la centrale elettrica di Terna. Ancora in corso l’incendio nella discarica di Bellolampo.

A Catania i sono oltre 100 interventi in coda, con 18 squadre impegnate. Coinvolte le zone pedemontane di Valverde, Zafferana Etnea e Nicolosi. Nella zona di Riposto/Acireale e’ stato evacuato un resort e due vivai sono stati interessati dalle fiamme.A Catania città, nel quartiere di San Giovanni Galermo, diverse abitazioni sono state direttamente minacciate dalle fiamme.

A Messina, la zona attualmente più colpita è la parte Nord tirrenica, in particolare Santo Stefano di Camastra, Patti, Villafranca , fino a Taormina. Da ieri in Prefettura a Trapani e’ stato convocato il Centro di Coordinamento Soccorsi: in questa provincia l’area più interessata rimane quella di Segesta e San Vito lo Capo, con il villaggio turistico Calampiso evacuato e 9 squadre impegnate sul campo. Oltre 70 interventi effettuati, da ieri sera.

Situazione critica a Pantelleria, dove si sono verificate delle avarie – precisano i Vigili del Fuoco – i mezzi impiegati per il supporto aereo e si sta provvedendo a chiudere temporaneamente l’aeroporto per poter impiegare i mezzi aeroportuali dei Vigili del fuoco per lo spegnimento degli incendi.

A Caltanissetta, tutte le squadre in servizio sono impegnate in un vasto incendio nella zona del Gelese mentre a Siracusa, dove ci sono difficoltà del supporto aereo per il forte vento, ci sono 14 interventi in atto e 11 in coda e 11 squadre operative. A Ragusa, 12 interventi effettuati e 8 in corso 9 impiegate. A Enna 9 squadre impegnate sul campo e, in particolare, in una vetreria/ falegnameria a Villarosa. Dieci gli interventi ad Agrigento.

L’appello di Musumeci

“Rivolgo un appello a Bruxelles che formalizzeremo domani: la flotta dei canadair dell’Europa è assolutamente insufficiente. Noi non possiamo ogni volta mendicare l’arrivo di un velivolo anfibio. Abbiamo bisogno di potenziare la flotta europea dei canadair”. Lo ha detto il ministro della Protezione civile Nello Musumeci, intervistato dal Tg1.

“Voglio rivolgere un pensiero alle vittime di queste ennesima tragedia ma continueremo a piangere i morti se non ci attrezziamo, a partire dal cittadino per poi continuare con i comuni, province, regioni e governo nazionale”. Musumeci ha affermato che l’Italia e’ “spaccata in due, risultato di uno sconvolgimento climatico del quale forse ancora non abbiamo preso consapevolezza”.

Una giornata apocalittica

“Una situazione ancora fuori controllo, con migliaia di ettari in fiamme, case e strutture ricettive a rischio, persone evacuate, aree naturali protette, siti archeologici e demani forestali colpiti duramente dalle fiamme, anche la discarica di Bellolampo interessata dal fuoco con forte rischio diossina, di cui non conosciamo ancora l’esito delle analisi effettuate nell’area, decine e decine di incendi su cui non si riesce ad intervenire per mancanza di mezzi e uomini: questo il (primo) bilancio di una terribile giornata di fuoco, certamente aggravata dalle altissime temperature e dai forti venti di scirocco, ma che è causata innanzi tutto dall’azione dell’uomo e che risulta impossibile da gestire”. Lo si legge in una nota di Legambiente Sicilia.

Oltre ai vigili del fuoco con squadre a terra stanno intervenendo anche canadair ed elicotteri con decine di lanci di acqua anche la forestale combatte contro il fronte del fuoco mentre le temperature sono sempre più insopportabili. Situazione critica soprattutto nei villaggi di Curcuraci e Massa – come riferisce l’Amam- dove le fiamme hanno danneggiato la rete elettrica con il conseguente fermo degli impianti di distribuzione dell’acqua. La corrente elettrica manca anche nella zona dell’Annunziata.

Nuova allerta maltempo a Milano

Continua la grande instabilità meteo che caratterizza anche l’area di Milano negli ultimi giorni. Il Centro funzionale monitoraggio rischi della Regione Lombardia ha emanato un’allerta gialla (rischio ordinario) per temporali e vento forte fino a domani mattina, mercoledì 26 luglio.

A seguito del violento temporale che si è abbattuto sulla città nelle scorse ore, il Comune di Milano ha già predisposto la chiusura di tutti i parchi recintati e il divieto di accesso ai parchi non recintati e alle aree alberate aperte. Si suggerisce di non sostare sotto gli alberi e le impalcature dei cantieri, dehors e tende.

È importante provvedere alla messa in sicurezza di oggetti e vasi sui balconi e tutti i manufatti che possono essere spostati dal vento. Il Centro operativo comunale (COC) della Protezione civile resta attivo per monitorare e coordinare gli eventuali interventi.

La Lombardia chiede lo stato di emergenza

Il governatore della Regione, Attilio Fontana, ha formalizzato al presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ai ministri competenti e al capo dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, la richiesta del riconoscimento dello stato di emergenza di rilievo nazionale per la Lombardia.

L’atto fa riferimento “agli eventi meteorologici avversi di significativa intensità che hanno causato danni intensi e dissesti in vari territori provinciali, a cui si aggiungono quelli in corso anche in queste ore”.

Il governatore nel motivare la richiesta spiega come “nei territori interessati sia pienamente operativa la struttura sistema regionale di protezione civile” coordinata dall’assessore alla Sicurezza e Protezione Civile, Romano Maria La Russa, “per gli interventi necessari all’assistenza alla popolazione e la rimozione del materiale che ha invaso le strade, i centri urbani e coinvolto edifici pubblici e privati e per l’attivazione delle prime misure per il ripristino della funzionalità dei servizi pubblici e delle infrastrutture strategiche”.

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