Il mercato del Bari tra fiducia e diffidenza

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Foto SSC Bari

La situazione del Bari sotto la gestione De Laurentiis sembra confermare l’approccio prudente e parsimonioso nell’acquisizione di nuovi giocatori, puntando principalmente su prestiti, svincolati e giovani scommesse. Questa politica economica può essere vista come un modo per mantenere i bilanci sotto controllo e proteggere la stabilità finanziaria del club, prendendo ispirazione da come è stato fatto a Napoli con risultati positivi, in una società dove senza spendere praticamente un euro, coi bilanci in ordine, riescono a vincere lo scudetto e a partecipare in Champions. Da quelle parti si è avuto il coraggio di disfarsi di una colonna portante gradualmente (Insigne, Koulibaly, Mertens, Ruiz, Milik, e poi ancora prima Higuan dopo che aveva ottenuto il record gol effettuati in serie A dopo Meazza, Cavani, Jorginho, Lavezzi, Hamsik, per prendere a quattro soldi giocatori per lo più sconosciuti come Lobotka, Kvaratskhelia, il coreano pescato chissà da dove, lo stesso Osimhen preso niente popò di meno che dal Lille, mica dal Barcellona, con qualche prodotto locale come Gaetano, senza svenarsi eppure hanno vinto lo scudetto e sono arrivati ai quarti in Champions. A differenza delle squadre di Milano e della Juve che, chi coi debiti fino ad un miliardo e mezzo, chi con le truffe, non hanno vinto nulla.

Tuttavia, è comprensibile che molti tifosi del Bari aspirino a una squadra più competitiva e ambiziosa, che punti al massimo obiettivo, ovvero la promozione in Serie A. Essendo una piazza esigente, il Bari ha bisogno di dimostrare una certa ambizione e determinazione nell’affrontare il campionato di Serie B.

Sebbene sia vero che non sempre spendere ingenti somme di denaro per acquisti garantisca risultati positivi, in alcuni casi, soprattutto quando si tratta di giocatori di esperienza, può fare la differenza. Un mix di giovani promettenti e giocatori esperti potrebbe fornire una maggiore stabilità e equilibrio alla squadra, consentendo di affrontare le sfide della Serie B con maggiore competitività.

La ricerca di giocatori di esperienza non dovrebbe essere vista come una follia, ma piuttosto come un investimento mirato per rafforzare la squadra. Ma è necessario che Polito consegni subito nelle mani di Mignani una rosa quanto meno completa all’90% onde evitare arrivi all’ultimo minuto che necessiterebbero di ambientamento e di acquisizione degli schemi.

La lista delle squadre che parteciperanno ai playoff è sicuramente competitiva, e il Bari dovrà dimostrare di avere qualcosa in più per emergere tra le altre. La forza della squadra non si basa solo sui nomi dei giocatori, ma anche sull’organizzazione, la coesione del gruppo e una strategia di gioco efficace, e qui entra in gioco l’allenatore Mignani che, a prescindere dalla rosa che Polito gli metterà a disposizione, dovrà gestire lo spogliatoio così come lo ha gestito nel corso degli ultimi due anni.

Il Bari, pur mantenendo una politica economica oculata, potrebbe beneficiare di un approccio più ambizioso nell’acquisizione di giocatori di esperienza e talento, bilanciando questa scelta con investimenti mirati e sostenibili. La squadra dovrà dimostrare la sua forza e il suo impegno sul campo per conquistare i playoff e puntare alla promozione, rispondendo alle aspettative dei tifosi e della piazza di Bari.

L’entusiasmo all’interno della tifoseria del Bari è un aspetto fondamentale per il successo e il supporto della squadra. Tuttavia, è comprensibile che gli appassionati siano cauti riguardo ai quattro nuovi giocatori arrivati, considerando le diverse caratteristiche e soprattutto tenuto conto delle condizioni fisiche e quelle relative alle reali motivazioni di Menez che lasciano qualche ragionevole dubbio e infine quelle che potrebbero essere le reali aspettative del portiere brasiliano che come tutti i sudamericani, potrebbero improvvisamente patire la nota “saudade”, vale a dire la nostalgia che potrebbe limitarne la resa. Si ricorderà il viso perennemente triste di Donda, ultimamente quello di Botta, insomma, la “saudade” è un serio rischio a cui Brenno potrebbe andare incontro semmai dovesse sbagliare qualche partita. Forse sarebbe il caso di alzare leggermente l’asticella degli acquisti perché, ad esempio, uno come Valoti, il cui costo sarà pure fuori parametri, non lo si può lasciare scappare dalle mani per farlo cadere in quelle di società meno dotate economicamente del Bari. Va bene evitare spese folli che sono spesso l’anticamera di fallimenti futuri o di indebitamenti pericolosi con tutte le conseguenze del caso, ma soprattutto non sono assolutamente garanzia di ottenimento di risultati prestigiosi, ma una tantum, giovani a parte, si potrebbe pure provare a fare un’eccezione per contrattualizzare un paio di giocatori come Valoti. Tra l’altro Polito è chiamato a sostituire una colonna portante che oltre a garantire 40 gol, ha portato il Bari ad un soffio dalla A.

La diffidenza può essere il risultato di diverse ragioni. Innanzitutto, quando si tratta di giovani talenti, ci sono sempre incertezze sul loro adattamento al calcio professionistico di alto livello e alla nuova squadra. Anche se hanno buone prospettive, i tifosi potrebbero avere timori riguardo alla loro maturità tattica, alla capacità di gestire la pressione dei grandi palcoscenici e di contribuire al raggiungimento degli obiettivi stagionali del Bari.

Inoltre, il giocatore trentaseienne, Menez, che ha un passato glorioso, potrebbe suscitare reazioni contrastanti tra i tifosi. Da un lato, potrebbero essere entusiasti di avere un calciatore con un bagaglio di esperienza e abilità che potrebbe portare una maggiore qualità al gioco della squadra. Dall’altro lato, tuttavia, la diffidenza potrebbe derivare dalle incertezze riguardo al suo incerto recente passato, e di conseguenza al presente e futuro. A causa dell’età avanzata, i tifosi potrebbero temere che Menez non sia più al massimo delle sue capacità fisiche o che possa essere soggetto a infortuni che ne limitino la partecipazione alle partite. Non sempre possono capitare gli Antenucci e i Di Cesare che hanno dimostrato di essere in palla sin da prima del loro arrivo a Bari.

Per superare questa diffidenza, è fondamentale che i giocatori dimostrino sul campo la loro determinazione e abilità. L’entusiasmo dei tifosi è spesso generato da buone prestazioni, dedizione e attaccamento alla maglia. Se i giovani talenti mostrano spirito di squadra, crescita costante e coinvolgimento con la comunità di tifosi, potrebbero guadagnare il sostegno e l’affetto del pubblico. D’altra parte, Menez potrebbe dissipare le preoccupazioni dimostrando di essere ancora un calciatore di classe e contribuendo in modo significativo alle vittorie del Bari.

La comunicazione tra la squadra e i tifosi è anche fondamentale per alimentare l’entusiasmo. Il club dovrebbe cercare di coinvolgere i tifosi, fornendo aggiornamenti sulle prestazioni e l’adattamento dei nuovi giocatori e garantendo trasparenza riguardo alle strategie di squadra. Eventi come le sessioni di allenamento aperte al pubblico e le interazioni con i giocatori possono aiutare a creare un senso di vicinanza e fiducia.

Massimo Longo

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