L’arrivo di Zaki slitta ancora: “Problemi con il divieto di viaggio”

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Il 32enne ricercatore egiziano: “La mia vita ricomincia da qui. Grazie al governo italiano”. Attesa a Bologna per la festa del suo rientro

AGI – “C’e’ un leggero cambiamento nei piani poiché è venuto alla nostra attenzione che i documenti ufficiali per revocare il divieto di viaggio saranno finalizzati domenica a mezzogiorno. Quindi, dopo dovremo viaggiare per assicurarci che la mia situazione legale sia chiara al 100%. Stai tranquillo Bologna, arrivo tra un paio di giorni, dobbiamo solo aspettare altri due giorni”. Così in un tweet di Patrick Zaki che è costretto a cambiare programma e rimanda il suo arrivo a Bologna alla settimana prossima.

La professoressa del ricercatore egiziano, Rita Monticelli, aveva spiegato all’AGI che “Zaki stesso, al momento, non sa la data precisa, ma conta di essere qui per il fine settimana”. Patrick stesso, ieri, ha dichiarato, uscendo dall’ambasciata italiana al Cairo dove ha richiesto il visto per partire: “Sto programmando di essere a Bologna sabato mattina arrivando a Milano: da Milano mi sposterò a Bologna”.

Dall’aeroporto di Bologna, intanto, non escludono nessuna eventualità sull’itinerario di Zaki, neanche che possa arrivare in aereo a Milano e poi prendere un treno per Bologna. Il Comune è al lavoro per preparare la festa per il suo arrivo in piazza Maggiore, ma al buio, parrebbe, non avendo ancora avuto la possibilità – filtra da Palazzo D’Accursio – di prendere accordi con il ricercatore egiziano.

Il sindaco Matteo Lepore, comunque, aspetta Zaki a braccia aperte: “Ho ricevuto la foto di Patrick appena uscito dal commissariato di Polizia – ha commentato -. Siamo contenti: sappiamo che presto arrivera’ in Italia, lo attendiamo a Bologna il prima possibile”

Il primo cittadino ha annunciato che al ricercatore verrà consegnata la cittadinanza onoraria che il Consiglio Comunale ha già approvato due anni fa. “Appena ci metteremo in contatto con lui – ha spiegato – concorderemo quale tipo di festa vuole fare nella nostra città che di nuovo lo riabbraccerà dopo tanti mesi di battaglia per poterlo vedere libero”.

“Lo aspettiamo domani in piazza Maggiore per accoglierlo nuovamente in città come davvero si merita e come solo Bologna sa fare” ha dichiarato stamattina la vicesindaca Emily Clancy nel Question time del Consiglio comunale di Bologna.

“E’ previsto che Patrick torni domani – ha aggiunto – e, come ha dichiarato il sindaco Matteo Lepore, Bologna organizzerà per lui una festa di rientro alla presenza di tutte le persone che negli anni hanno sostenuto la sua scarcerazione e liberazione. Insieme toglieremo da Palazzo D’Accursio lo striscione che invoca la sua libertà e penso che sarà un momento emotivamente molto toccante per tutta la citta’. La sua città, che gli è stata vicina in questi anni, che continuerà a farlo e in cui speriamo torni a vivere”.

A manifestare il desiderio di incontrare Zaki, una volta giunto nel capoluogo emiliano, anche il cardinale e arcivescovo di Bologna, nonché presidente della Cei, Matteo Maria Zuppi che si è da subito interessato alla sua vicenda e ha dichiarato: “Lo aspetto a Bologna”.

Tajani: nessun baratto. Lavoriamo a verità su Regeni

“Non c’è mai stato alcun baratto. Noi abbiamo sempre lavorato per liberare Zaki. Ovviamente è sempre una decisione egiziana, essendo lui cittadino egiziano. Poi abbiamo continuato a lavorare sempre per avere la verità su Regeni. Un risultato l’abbiamo portato a casa, adesso lavoriamo per portare a casa il secondo”. A rilevarlo è Antonio Tajani che, a margine di un’iniziativa a Salerno, spiega: “Abbiamo avuto sempre grande disponibilità da parte del presidente Al Sisi. A chi diceva che ci facevamo prendere in giro, abbiamo dimostrato che la serieta’ del governo, la serietà della diplomazia, la serietà dell’intelligence hanno portato a casa risultati positivi, così come liberammo Alessia Piperno dalle carceri dei pasdaran in Iran”. “Quindi senza fare clamore, senza minacce, senza urli, senza strilli, senza fare manifestazioni otteniamo risultati importanti”, sottolinea ancora il vicepremier FI, e ministro degli Esteri.
“Per Regeni – rileva ancora – stiamo continuando a chiedere di darci tutte le informazioni necessarie per il processo”.

Tajani: “È una sua scelta come tornare”

“È una sua scelta, non lo so. Ho parlato con l’ambasciata. Ritornerà con il volo di linea. A noi interessava liberarlo, il governo ha lavorato per liberarlo. Poi, dopo, sono sue scelte: come vuole tornare, torna in Italia”. Lo dice, parlando del rientro in Italia di Patrick Zaki, il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Affari Esteri, Antonio Tajani, nel corso di un punto stampa al Giffoni Film Festival.
“Un cittadino egiziano – sottolinea – può partire dal suo Paese come vuole, con lo strumento che vuole. Gli era stata offerta la possibilità, ma non è un obbligo. Se lui non vuole, èuna sua scelta. Senza problemi”.

Le parole di Zaki dopo il rilascio

“La mia vita ricomincia da qui. Questa volta davvero. In maniera definitiva. Senza più l’incubo del processo e del divieto di viaggiare che mi hanno seguito ovunque in questo periodo”: aveva detto Patrick Zaki dopo il rilascio in Egitto a Repubblica.

“Sogno Bologna, sogno Piazza Maggiore, sogno di passeggiare nelle strade che mi sono mancate cosi’ tanto, sogno di rivedere la mia università, i miei colleghi e tutte le persone che mi hanno sostenuto in questi mesi e che sono tantissime”, ha aggiunto il 32enne egiziano che nei prossimi giorni tornerà in Italia.

“Una delle prime cose che farò non appena tornato sarà fare l’abbonamento per seguire il Bologna calcio allo stadio Dall’Ara: la prossima stagione voglio essere li’ a tifare per la mia squadra del cuore”, ha assicurato.

“Davvero non mi sarei mai aspettato che cose andassero cosi’ veloci, che arrivasse questa grazia”, ha affermato Zaki, “ma del resto ci sono molte cose che non mi aspettavo: la prima e’ che mi arrestassero in tribunale. Ho avuto paura, sarebbe stupido negarlo. Anche se sei un attivista e sai che per questo corri dei rischi l’idea di tornare in carcere, di restare di nuovo confinato per mesi in una cella è stata terrorizzante”.

Telefonata Meloni – Al Sisi

Giovedì sera una nota di Palazzo Chigi ha fatto sapere che il presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha avuto una conversazione telefonica con il presidente dell’Egitto Al Sisi, in particolare per ringraziarlo per la grazia concessa a Patrick Zaki, un gesto di grande importanza che è stato molto apprezzato in Italia“.

“La telefonata è stata anche un’occasione per approfondire alcuni temi bilaterali e per fare un punto in vista della Conferenza sullo sviluppo e migrazioni di domenica a Roma dove l’Egitto sarà rappresentato dal primo ministro Madbouly. È stato espresso l’auspicio da entrambi i leader di poter presto avere una occasione di incontro”, aggiunge Palazzo Chigi.

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