Franco Nicolazzi: una vita politica tra gloria e scandalo

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 La storia di un politico di spicco, coinvolto nella Tangentopoli, che ha segnato la fine di un’era e il destino di un partito.

17 febbraio 1992 – Milano: Quel giorno, un arresto sconvolse l’Italia e diede inizio a un’indagine senza precedenti. Antonio Di Pietro, magistrato del pool che successivamente fu definito “Mani pulite”, fece arrestare Mario Chiesa, presidente del Pio Albergo Trivulzio, colto in flagranza di reato mentre si intascava una somma illecita. Quel giorno segnò l’inizio della scoperta di un sistema corrotto che coinvolgeva tutti i partiti, rivelando una colossale truffa ai danni dello Stato e del popolo. Ma oggi non parleremo di Chiesa, bensì di Franco Nicolazzi, uno dei politici più colpiti da quella tempesta che sconvolse l’Italia.

Franco Nicolazzi, segretario del Partito Socialista Democratico Italiano negli anni Ottanta, è morto nel gennaio 2015 in una clinica di Arona, in provincia di Novara. Era stato ricoverato da alcuni giorni, lasciando dietro di sé una lunga carriera politica e numerosi scandali che lo hanno segnato indelebilmente. Nicolazzi, nato a Gattico il 10 aprile 1924, è stato una figura di spicco nella vita politica italiana durante la Prima Repubblica.

Partigiano nelle Brigate Matteotti e seguace di Giuseppe Saragat, Nicolazzi fu tra i fondatori del Partito Socialista Democratico Italiano nel 1948. Questo nuovo partito si oppose alla scelta del Partito Socialista Italiano di allearsi con il Partito Comunista, e Nicolazzi giocò un ruolo attivo in questa scissione storica del socialismo italiano. Il Partito Socialista Democratico Italiano inizialmente ospitò figure di spicco del mondo intellettuale e politico, ma nel corso degli anni subì una trasformazione che si rifletteva nella simbiosi tra Nicolazzi e la sua formazione politica.

La carriera politica di Nicolazzi lo portò a diventare parlamentare dal 1963 al 1990, ricoprendo la carica di ministro dell’Industria nel 1979 e successivamente ministro dei Lavori Pubblici dal 1980 al 1987. Durante il suo mandato ministeriale, promosse l’introduzione del principio del “silenzio-assenso” per le autorizzazioni richieste alla Pubblica Amministrazione e abolì la legge che vietava la costruzione di nuove autostrade in Italia. Sostenne la realizzazione di importanti infrastrutture stradali, come l’ampliamento della tangenziale di Milano e l’autostrada A26, ribattezzata Genova Voltri-Gattico-Sempione in onore del suo paese natale.

Tuttavia, la carriera politica di Nicolazzi subì un duro colpo a causa del coinvolgimento nello scandalo delle “carceri d’oro”. Prima dell’esplosione della Tangentopoli, il Partito Socialista Democratico Italiano era considerato il “partito degli affari”, e Nicolazzi fu uno dei dirigenti accusati di aver sfruttato questo sistema. La condanna per concussione nell’ambito del processo delle “carceri d’oro” segnò la fine della sua attività politica, lasciando una macchia indelebile sulla sua reputazione.

Franco Nicolazzi ricalca, nella sua biografia personale, la storia di un partito che passò dalla nobiltà intellettuale alla corruzione. Il Partito Socialista Democratico Italiano, inizialmente un nucleo di intellettuali di spicco, finì per essere associato agli scandali e agli affari tipici della fase decadente della Prima Repubblica. Nicolazzi, insieme ad altri esponenti del suo partito come Mario Tanassi e Pietro Longo, fu costretto a lasciare la politica.

La Tangentopoli segnò l’inizio della distruzione sistematica di quanto era stato costruito in Italia. Il coinvolgimento dei politici negli scandali fu enfatizzato, mentre i veri responsabili rimasero in gran parte impuniti. Nicolazzi, durante quel periodo oscuro, rimase orgoglioso del fatto che le indagini dimostrarono che non aveva ricevuto alcuna tangente. Ma il danno era stato fatto, e la sua carriera politica ne uscì gravemente compromessa.

Franco Nicolazzi, insegnante di professione e uomo di potere nella politica italiana, visse una vita politica di gloria e scandalo. La sua storia personale si intreccia con quella del suo partito, il Partito Socialista Democratico Italiano, che passò dalla nobiltà intellettuale alla corruzione dilagante. La sua figura rappresenta un capitolo controverso nella storia politica italiana, un simbolo dei tempi turbolenti della Tangentopoli e del declino della Prima Repubblica.

Riferimenti: Franco Nicolazzi – Wikipedia

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