Franco Servello: un impegno politico tra controversie e riconoscimenti

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La figura di Franco Servello, politico italiano legato al Movimento Sociale Italiano e ad Alleanza Nazionale, parlamentare di lungo corso alla Camera e al Senato, suscita dibattiti e contrasti per il suo passato neofascista, ma anche riconoscimenti per il suo impegno e contributo nella vita pubblica.

Franco Servello, nato a Cambridge nel 1921, è stato un influente politico italiano, protagonista di una vita ricca di eventi, caratterizzata da successi e tragiche vicissitudini nel contesto della destra politica del nostro Paese. Questo articolo analizzerà gli aspetti salienti della sua biografia, mettendo in luce le controversie che lo hanno accompagnato, ma anche i riconoscimenti che ha ricevuto nel corso della sua lunga carriera politica, come consigliere comunale di Milano dal 1951 al 1963 e consigliere comunale di Vigevano (PV) dal 1964. Dal 1958 al 1994 è deputato della Repubblica, mentre dal 1996 al 2006 senatore.

Una delle prime questioni di cui Servello è stato oggetto riguarda la sua presunta assenza dalla Repubblica sociale durante la Seconda guerra mondiale, una circostanza che gli è stata talvolta rinfacciata da estremisti rabbiosi negli anni successivi al conflitto. Tuttavia, va sottolineato che Servello proveniva da una famiglia di emigrati calabresi e che la sua strada nella politica è stata tracciata dallo zio materno, Franco De Agazio, un alto funzionario della Repubblica Sociale Italiana (RSI) e fondatore del settimanale di destra “Meridiano d’Italia”. La tragica fine di De Agazio nel 1947, crivellato di colpi dai mitra della “volante rossa”, ha segnato profondamente Servello, che ha preso il testimone come direttore del Meridiano d’Italia e successivamente come consigliere comunale missino di Milano e deputato nel 1958.

La sua carriera politica è stata caratterizzata da numerosi avvenimenti, molti dei quali di natura tragica, proprio come quegli anni bui per chi militava a destra. Servello ha dovuto affrontare diverse controversie all’interno del suo stesso partito. Negli anni ’50, sul Meridiano d’Italia, ha sostenuto una lunga polemica con il fondatore di Rivolta Ideale, Giovanni M. Tonelli, che lo ha accusato di essere un pericoloso estremista. Questa polemica ha avuto conseguenze negative per Servello, che è stato persino espulso dal partito per qualche settimana. Tuttavia, nel 1953 si è riconciliato con Tonelli e ha ripreso la sua attività politica.

È con l’ascesa di Gianfranco Almirante alla guida del MSI che Servello ha assunto incarichi di rilievo a livello nazionale, diventando un elemento fondamentale per l’organizzazione e la gestione del partito, nonché per i ruoli politici esterni. Durante quegli anni di successi elettorali, ma anche di persecuzioni giudiziarie, attentati ed epurazioni, Servello è stato un fedelissimo di Almirante, nonostante la sua candidatura alla segreteria missina fosse stata respinta a favore di Gianfranco Fini.

Dopo una lunga carriera politica, Servello si è spento il 14 agosto 2014, lasciando dietro di sé un’eredità controversa. I suoi funerali, avvenuti il 18 agosto, sono stati un’occasione in cui si sono mescolati simboli politici, come il saluto romano, e gesti legati alla sua passione per il calcio, rappresentata dal vessillo dell’Inter. Nell’occasione, Vittorio Emanuele di Savoia inviò un messaggio in cui si mostrò riconoscente per l’impegno dell’ex parlamentare missino per la fine dell’esilio ed il rientro dei sovrani sepolti all’estero.

Nell’ottobre 2015, la sua presenza nel Famedio del cimitero Monumentale di Milano ha suscitato polemiche da parte dell’ANPI, che ha contestato il suo inserimento a causa del suo coinvolgimento nella manifestazione neofascista del 1973, durante la quale venne uccisa una guardia di pubblica sicurezza, sebbene la magistratura lo avesse rpoi itenuto del tutto estraneo ai fatti. Tuttavia, altre associazioni partigiane, come la Fiap (Federazione Italiana Associazioni Partigiane), hanno sostenuto la decisione comunale di includere Servello, sottolineando che l’ANPI non rappresentava l’intera Resistenza e che il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, era notoriamente antifascista.

Nonostante le controversie, Servello è stato un personaggio ben inserito nella vita sociale e istituzionale. Ha avuto una forte passione per il calcio ed è stato considerato un tifoso illustre dell’Inter. Ha ricevuto importanti riconoscimenti, come l’Ambrogino d’oro conferitogli dal sindaco di Milano Gabriele Albertini nel 2006 e la nomina a Grande Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Il suo rapporto con il presidente Carlo Azeglio Ciampi è stato caratterizzato da stima reciproca, come dimostra la lettera che Ciampi gli ha inviato in occasione del suo addio al Parlamento.

La figura di Franco Servello rappresenta un caso complesso e controverso nella storia politica italiana. Le sue scelte e il suo passato neofascista hanno suscitato dibattiti e critiche, ma non si può negare il suo impegno e contributo nella vita pubblica. La sua carriera politica è stata segnata da tragici eventi e da un legame indissolubile con Almirante, che ha avuto un impatto significativo sullo sviluppo del MSI. Nonostante accese polemiche, Servello è stato riconosciuto sia a livello comunale che nazionale, ricevendo onorificenze e riconoscimenti importanti.

In conclusione, Franco Servello è stato un protagonista della destra politica italiana, con un percorso segnato da controversie e riconoscimenti. La sua vita e il suo impegno politico rappresentano un capitolo complesso della storia italiana, che merita un’analisi approfondita e un dibattito aperto sul suo ruolo e la sua eredità nella società italiana contemporanea.

Riferimenti: Biografia su Wikipedia

One Reply to “Franco Servello: un impegno politico tra controversie e riconoscimenti”

  1. rappresentante di una destra sociale nazionale, animato da passione e idealismo ormai purtroppo scomparso in coloro i quali si fregiano nel simbolo della vecchia fiamma tricolore, sine titulo.
    la sua figura come quella di Almirante è di coloro i quali- a torto o a ragione- avevano una fede politica e non si facevano comprare dalla plutocrazia, appartiene alla prima repubblica ove la politica si faceva con una battaglia ideale ma al servizio della Nazione Italiana. ora purtroppo a destra come a sinistra sono tutti liberali, liberisti, europeisti, atlantisti e…. traditori della Patria

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