Intervista Jacopo Ratini

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In esclusiva per Il Corriere  Nazionale un’intervista al cantautore romano Jacopo Ratini.  

Lo scorso 16 giugno è uscito in radio e su tutte le piattaforme digitali “Dormire abbracciati”, il suo nuovo singolo di Jacopo Ratini. La canzone affronta, in modo ironico ma riflessivo, un argomento scottante e divisivo per molte coppie: dormire abbracciati o separati durante la notte? Ecco cosa ci ha rivelato. 

Come ti sei avvicinato alla musica e cosa ti ha folgorato in tal senso?

Ho iniziato a scrivere canzoni quando avevo più o meno quindici/sedici anni.
È stata un’esigenza fisiologica: volevo raccontare le mie emozioni, i miei stati d’animo, le storie che vivevo o vedevo attorno a me, attraverso le canzoni. Mettere in musica i miei pensieri e le mie parole è sempre stato qualcosa di magico ma allo stesso tempo naturale. E questo gioco, a distanza di quasi ventotto anni, mi appassiona ancora allo stesso identico modo. 

Cosa ti piace di più del lavoro in ambito musicale? E in cosa ti senti diverso rispetto ai tuoi colleghi?
La cosa che amo maggiormente è l’atto creativo. Il momento in cui arriva una melodia e capisci che è quella giusta, sulla quale comincerai la spasmodica ricerca delle parole che suonino bene insieme ad essa e che poi, finalmente, trasformerai in una canzone. Un altro momento molto stimolante è quello della produzione (arrangiamento) in cui scelgo il vestito sonoro più adatto al brano.

Per rispondere alla tua seconda domanda, non mi sento diverso dagli altri miei colleghi; sono semplicemente consapevole di aver creato, nel corso degli anni, un mio stile riconoscibile dal punto di vista cantautorale, trovando la mia personale firma d’autore. 

Da qualche giorno è disponibile “Dormire abbracciati”, il tuo ultimo singolo. Ce ne parli?

“Dormire abbracciati” è una canzone autobiografica in cui racconto, in modo ironico ma riflessivo, un argomento scottante e divisivo per molte coppie: dormire abbracciati o separati durante la notte? Ci sono persone che nel contatto fisico con l’altro riescono a rilassarsi e a prendere sonno più facilmente; io, invece ho sempre avuto bisogno di ritagliarmi un mio spazio vitale per riuscire ad addormentarmi con qualcuno. Perciò ho voluto rendere pubblica questa mia particolare esigenza, condividendola attraverso una canzone. 

Quanto è importante la fase preparatoria di un brano o di un disco? Come avviene solitamente una tua “giornata tipo” quando sei in fase di creazione?

Quando sono in fase creativa dedico molto tempo, in primis, alla struttura melodica della canzone. Una volta che la melodia gira bene in ogni sezione del brano, dedico una grande parte del mio tempo alla fase di scrittura. La ricerca delle parole giuste può durare qualche ora, oppure alcune settimane; dipende da diversi fattori: quanto tempo ho a disposizione per scrivere, come mi sento a livello fisico e psichico, quanto è difficile l’argomento che sto affrontando.

Una volta completata la canzone passo all’arrangiamento. In questa fase più ho le idee chiare su quello che voglio che sia il sound finale del mio brano, più sarà semplice e veloce la sua produzione. 

Hai un sogno nel cassetto di natura professionale che vorresti realizzare? Sempre che tu non sia scaramantico…
Tornare al Festival di Sanremo come autore, in gara o come ospite. 

L’ultima parola a te…

Colgo l’occasione per ringraziare tutte le persone che stanno ascoltando i miei nuovi singoli e stanno guardando i miei nuovi videoclip, perché senza di loro non avrei la motivazione per scrivere e realizzare sempre cose nuove e stimolanti.

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