Comunicazione ed interferenze

Arte, Cultura & Società

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La comunicazione è sempre stata un elemento essenziale nella società umana, indipendentemente dal tipo di cultura e civiltà. Grazie a questa innata esigenza l’uomo, spinto anche dalle motivazioni economiche e commerciali, ha costruito strade ed innalzato Ponti. Un esempio mirabile, a tal proposito, sono stati in particolare l’impero persiano ed il nostro impero romano. La civiltà romana aveva capito da subito che per governare, comunicare e controllare nel più breve tempo possibile  le varie località dell’impero era necessario costruire un sistema viario all’avanguardia, che sapientemente corredarono di moltissime stazioni di posta per cambiare il cavallo stanco con uno fresco e consegnare anche la posta. Gli indiani d’America avevano inventato un sistema di comunicazione  che funzionava anche a grandi  distanze, consisteva nel mandare da un’altura segnali di fumo. Gli europei  da tempo usavano, per comunicare a distanze relativamente lontane i piccioni viaggiatori. La comunicazione nel corso del tempo ha subito radicali trasformazioni e nel XIX secolo, precisamente nel 1837, Samuel Morse inventò il telegrafo elettrico diffusosi presto in tutto il mondo,  mentre in Italia per primo fu il Granducato di Toscana  a dotarsi nel 1848 del primo impianto il telegrafo. Esso fu il primo strumento per comunicare a distanza, fu una vera rivoluzione infatti per la prima volta ha permesso di mandare messaggi quasi in tempo reale. Il telegrafo determinò dei cambiamenti epocali nel giornalismo, nel mercato azionario, nelle ferrovie.  Poteva essere usato da tutti i cittadini, era sufficiente  andare in un ufficio telegrafico e comunicare  il messaggio all’operatore che lo comunicava allo operatore  dell’altra stazione e veniva poi consegnato a mano all’interessato. Per primo il telegrafo rese il mondo interconnesso. Il suo uso si è ridotto nel corso del novecento a causa dell’invenzione del telefono e di strumenti ancora più efficienti. Sul finire dell’Ottocento Guglielmo Marconi inventò la radio che ebbe un ruolo chiave nella prima metà del Novecento e fece da apripista ad altre invenzioni come la televisione; accorciò le distanze tra una parte  e l’altra del mondo, un italiano poteva mandare un  messaggio vocale ad un familiare in America. La scoperta di Marconi ebbe importanti applicazioni in campo navale infatti gli s.o.s inviati dalle imbarcazioni in difficoltà potevano chiamare in breve tempo l’aiuto dei soccorsi.  Ebbe un ruolo centrale durante la Seconda guerra mondiale. Poi divenne un apparecchio di uso domestico che promosse la diffusione della conoscenza della lingua italiana, della musica e del canto, ma fu anche strumento formidabile per la politica e l’indottrinamento fascista delle masse. La comunicazione nel passato avveniva soprattutto tramite mezzi fisici quali le lettere, il telegrafo e il telefono, ma in origine erano lenti e costosi, inoltre la diffusione delle informazioni era soggetta alla censura da parte delle autorità per cui  era difficile esprimere e far circolare le proprie idee. In origine la possibilità di comunicare a lunghe distanze era un privilegio di pochi per nulla democratico, oggi è una comodità di tutti, ma anche un problema. Far circolare celermente messaggi, idee ed informazioni è il mezzo più importante per agevolare le attività criminali ed il malaffare e pertanto si è resa necessaria la creazione di centri che intercettano e controllano il traffico voce e la messaggistica, onde prevenire ogni forma di attività illecita. E’ dalla creazione dell’uomo che la storia si ripete e come ci insegna Adamo, tutto quel che l’uomo tocca, stravolge il mondo intero.

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