Il sottosuolo di Istanbul ‘regala’ tre statue bizantine

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I reperti, alti più di due metri, risalgono a 1500 anni fa. La speranza degli archeologi è che seguano altri ritrovamenti e che la chiesa di San Polyeuktos si riveli davvero una miniera di manufatti

© IBB Miras
– Statue bizantine scoperte a Istanbul

 

AGI – Tre statue bizantine scolpite più di 1.500 anni fa e alte circa due metri. E’ questo l’ultimo incredibile ritrovamento avvenuto nel centro di una metropoli come Istanbul, il cui passato continua a dare soddisfazione agli archeologi e ad arricchire il patrimonio della Turchia. L’ultima ‘miniera d’oro’ è la chiesa di San Polyeuktos, eretta tra il 524 e il 527 d.C. e riportata pazientemente alla luce nell’area di Sarachane, meta turistica ora, fulcro della vita ai tempi dell’impero bizantino, quando Istanbul era Costantinopoli.

La scoperta di San Polyeuktos, il lungo lavoro per riportare alla luce la struttura ha rivelato quale fosse la chiesa più grande della capitale dell’Impero Romano d’Oriente fino alla costruzione della Basilica di Santa Sofya, datata circa 20 anni dopo.

Turchia ritrovate tre statue bizantine Istanbul

Sono al momento tre le statue portate alla luce, ma la speranza degli archeologi è che seguano altre scoperte e che la chiesa di San Polyeuktos si riveli davvero una miniera di manufatti. Al momento le statue, datate tra il V e il VI secolo, sono state classificate dagli studiosi come monumenti funerari preparati per figure di spicco dell’impero bizantino. Oltre alla figura scolpita compaiono infatti segni e simboli che forniscono informazioni sullo status, sulla posizione e sul mestiere di chi veniva sepolto all’interno della chiesa.

In base a quanto reso noto il ritrovamento è avvenuto ad appena 70 cm di profondità. Una circostanza che conferma la ricchezza archeologica dell’area e che ha subito attivato il comune di Istanbul per coinvolgere storici e archeologi per portare pazientemente alla luce nuove opere.

Circostanza non da poco in una metropoli come Istanbul, dove il passato in cui la città si chiamava Bisanzio e Costantinopoli ha lasciato un patrimonio enorme, che ha subi’to non poche distruzioni con lo sviluppo urbanistico dell’ultimo secolo. Un lasso di tempo minimo per un’area abitata negli ultimi 9 mila anni, con i primi insediamenti datati sul lato asiatico al settimo secolo a.C.. La città diventa centrale nell’antica Grecia come Bisanzio, capitale di un impero che prende il nome da essa stessa.

E l’attuale Istanbul rimane capitale anche dell’impero Romano d’Oriente sfruttando rispetto a Roma la migliore posizione strategica, sia a livello militare che commerciale.

Un passaggio la cui data fondamentale è il 330 d.C. quando l’imperatore romano Costantino sale al potere e chiama la città Costantinopoli. Una storia durata più di un secolo e resistita a ben 21 assedi.

Una storia che ha lasciato tantissimi monumenti meta di turisti, come l’Acquedotto di Valente, le mura Teodosiane, la Basilica di Santa Sofia, la chiesa di San Salvatore in Chora. Dopo 21 assedi respinti a far breccia nelle spesse mura costruite da Teodosio e ancora oggi visibili furono le truppe del sultano Fatih II nel 1453. Da li’ in poi si apri’ un’altra fase nella storia della città.

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