Meloni e Morawiecki patto d’acciao a Varsavia

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Quando Giorgia Meloni si presenta insieme al premier polacco Mateusxz Morawiecki, accompagnata nel suo viaggio dal fido ministro per gli affari europei Raffaele Fitto, ad attenderla c’è la fitta schiera di deputati dell’Ecr, capitanati dai due copresidenti del gruppo Nicola Porcaccini e il professore Riszard Legutko, riuniti al Sofitel per tre giorni dell’ Ecr study events. Ma il clima che si respira è elttrizzante, perchè inutile negarlo, si respira un aria tutta nuova in vista delle elezioni del 2024. Perchè la sensazione è quella che si possa verificare quella che Nicola Procaccini definisce come “Presto ci sarà una rivoluzione conservatrice”.

Ed è proprio su questo che il discorso dei due leader è incentrato, senza toccare il tema dei migranti, sul quale Polonia ed Ungheria hanno spaccato il conisglio europoe giovedi scorso. ” Ora occorre trovare punti di contatto” dice la Meloni, per ribadire come il suo obiettivo sia quello di cambiare gli equilibri a Bruxelles, e per fare questo ha bisogno chwe il suo omologo polacco vinca le prossime elezioni in autunno, dove a sfidarlo sarà quel Donald Tusk, popolare ed ex presidente del Consiglio europeo. Ma per la Meloni ora quello che conta è rafforzare la famiglia dei conservatori europei, magari anche grazie al buon successo che potrebbe realizzare tra poco meno di un mese Vox in Spagna. Il vento in Europa sembra essere cambiato, come si è visto in tutte le ultime elezioni generali europee, in Svezia, Italia, Bulgaria, Finlandia e Grecia hanno vinto partiti e formazioni di centrodestra e i conservatori sepsso sono risultati determinanti, come potrebebro esserlo appunto presto in Spagna. Su molte questioni d’altra canto, a Bruxelles, nelle settimane passate, come quelle inerenti il green deal e l’ ambiente o sulla politica migratoria, il partito popolare europeo ha già votato con i conservatori, allontandosi dalle idee di socialisti e verdi e abbracciando invece le tesi dei conservatori.

Ed è questa la rivoluzione di cui parla Nicola Procaccini, che della Meloni è il braccio destro all’interno delle istituzini europee e che sta lavorando alacremente proprio per arrivare ad una nuova alleanza che spezzi quel patto tra popolari, socialisti e liberali che ha governato negli utlimi anni il parlamento europeo.”Le condizioni per replicare in Europa la maggioranza italiana esistono, ovviamente non con quei partiti che sono espressamente di estrema destra- dice Procaccini- Ma in primo luogo occorre ragionare sul significato stesso di alleanza, che nella Ue è molto flessibile. Tanto che il Ppe continua a
giocare con la politica dei due forni, un po’ con noi un po’ con la sinistra. In questi mesi non saranno in pochi ad andare a caccia degli eletti degli agricoltori olandesi di Bbb,
per fare solo un esempio, il gruppo dei non iscritti a nessun gruppo a Bruxelles è molto ampio e i giochi sono appena agli inzi” Ma un inizio assai promettente per Fratelli d’Italia, che sembra mantenere quell’abbrivio giusto, che le ha permesso di portare la sua ledare ad essere la prima donna presidente del consiglio della storia repubblicana.

Sempre Procaccini poi ha ribadito quale sia lo spirito dei conservatori in Europa e come essi intandano l’Europa che dovrà nascere ‘Noi, Conservatori e Riformisti europei, abbiamo una visione chiara del futuro dell’Ue. Vogliamo riportare l’Europa alla sua concezione originaria: un’unione di popoli e nazioni che si occupa di poche cose, ma importanti, rispettando il principio di sussidiarietà”. Quella sussidiarietà di cui hanno parlato sia Meloni che il premier polacco e che troppe volte è mancata in un Europa piu attenta al calibro delle carote, piuttosto che alla politica migratoria o alla difesa comune. “Il futuro dell’Europa è la questione prioritaria dei prossimi mesi. Molto dipende da ciò che possiamo ottenere. Siamo ottimisti sulle prospettive per le prossime elezioni europee”, ha affermato Legutko,
sottolineando che “la Polonia e l’Italia sono ormai note per avere governi molto efficienti. Tale efficienza si basa in gran parte sulla sovranità degli Stati, che è legata alla responsabilità. Il rispetto
della sovranità degli Stati nazionali e il principio di sussidiarietà sono obiettivi fondamentali che il gruppo Ecr si è posto. Solo in questo modo il funzionamento dell’Ue può essere garantito a lungo
termine”.

Vincenzo Cacciopoli

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