Sodoma. Dio non è un terrorista

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“Il delitto degli abitanti di Sodoma è di ordine teologico e sociale oltre che sessuale: infatti esso è una violazione della legge sacra e fondamentale dell’ospitalità  ed è anche un’esplicita condanna dei culti cananei della fertilità che comprendevano anche l’omosessualità sacra. Il cataclisma che distrugge Sodoma e Gomorra riflette la particolare situazione geologica della zona a sud del Mar Morto, ma è letto dalla pagina biblica come il giudizio divino sulle aberrazioni dell’idolatria cananea”. Questo il commento del teologo cattolico Gianfranco Ravasi (La Bibbia, Edizioni Paoline, 1990), sull’episodio biblico della distruzione di Sodoma e Gomorra. Il che significa che se si fosse trattato solo di omosessualità, l’autore biblico non avrebbe visto una punizione divina nella distruzione delle due città. Ben venga la spiegazione del teologo, ma per capire che Dio non può essere l’autore di un crimine efferato è sufficiente un briciolo di ragione. Distruggere due città con tutte le persone innocenti che vi vivevano compresi i bambini, sarebbe stato un tremendo atto terroristico. Il ragionamento vale per tutte le sciagure che l’autore biblico attribuisce alla volontà dell’amorevole Creatore. Oggi nessun credente serio   prende alla lettera certi episodi.

Renato Pierri

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