Legge di stabilita’

Politica

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Dopo il varo dell’Esecutivo Meloni, avevamo azzardato qualche previsione sulle sorti d’Italia. Da subito, qualcuno si sarà domandato con quale logico nesso avessimo potuto allineare una previsione squisitamente politica con una prettamente economica. Così, non ci resta che tornare in argomento.

Di fatto, e nessuno lo nega, la stabilità politica non troverà vita facile in questo Parlamento ancora alla “vecchia maniera”. Mancando un’opposizione degna, l’Esecutivo continua ad avere spazio per potersi muovere. Nonostante il cappio della Pandemia. I fatti non hanno occupato il posto delle promesse. Ed è proprio a questo livello che l’incertezza economica si fonde con quella politica.

Il 2023 sarà ricordato come l’anno “anomalo” della politica nazionale. Dato che nulla andrà “meglio”, preoccupiamoci per evitare che si evidenzi, almeno, il “peggio”. E’ sin troppo chiaro che gli accorgimenti sulla normativa di stabilità non risolveranno i problemi di Casa nostra. In alcuni casi, li complicheranno. Dopo qualche polemica, il binomio economia/politica tornerà a prevalere.

Quello che maggiormente ci preoccupa è rappresentato da certe incoerenze che andranno ad aumentare il “disordine” sociale. A questo punto, che non consente indecisioni, la coerenza è la migliore argomentazione che può farci essere meno contrapposti. Saranno i prossimi mesi a decidere se questo Parlamento sarà nelle condizioni di garantire un migliore stimolo alla ripresa economica del Paese con la conversione in Legge dei “progetti” dell’Esecutivo. Al presente non è più solo una questione di stabilità politica, ma di emergenza economica.

Giorgio Brignola

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