Prigozhin rompe il silenzio: “Non volevo rovesciare Putin”

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Il capo dei mercenari russi diffonde un audio di 11 minuti: “La rivolta era per la Wagner”, “emersi seri problemi di sicurezza”, “ci siamo fermati per non far scorrere sangue”.

Lukashenko “ha fornito soluzioni” per il gruppo, che fa sapere che continua a funzionare come prima. Lavrov: gli 007 Usa sapevano della ribellione ma non hanno detto nulla “nella speranza che avesse successo” E Shoigu è riapparso in tv

AGI – Il fondatore del gruppo Wagner, Evgenij Prigozhin, ha diffuso un audio di 11 minuti, in cui ha spiegato le ragioni della rivolta contro le truppe russe lo scorso fine settimana.

Wagner era destinato a cessare di esistere il primo luglio, nessuno dei suoi uomini aveva accettato di firmare il contratto con il ministero della Difesa russo come ordinato. Da qui, la decisione di marciare contro le truppe russe nella Federazione per combattere l’ingiustizia e salvare il gruppo, non per rovesciare la leadership a Mosca. “Non abbiamo mostrato nessuna aggressione ma siamo stati colpiti da missili, ci siamo ritirati per evitare di far correre il sangue di soldati russi”, ha aggiunto Prigozhin nella sua ricostruzione.

Secondo Prigozhin, il presidente bielorusso Alexander Lukashenko, ha “teso una mano e ha offerto soluzioni” per permettere a Wagner di continuare a operare “all’interno di una cornice legale”.

russia wagner lavoro prosegue normalmente 
© AFP

Yevgeny Prigozhin

La marcia ha messo in luce problemi di sicurezza “molto seri”, ha sottolineato. Il fondatore della Wagner è stato visto al Green City Hotel a Minsk, secondo quanto riportano i media bielorussi, citati anche dal Kyiv Post.

Dal suo quartier generale in Russia, a San Pietroburgo, il gruppo di mercenari ha intanto fatto sapere che il lavoro prosegue normalmente dopo il fallimento della rivolta lo scorso fine settimana. I media russi, citando fonti della procura, riferiscono comunque che l’inchiesta penale aperta nei confronti del leader della Wagner non è stata archiviata

“Nonostante gli eventi accaduti, il Centro continua a funzionare normalmente, in conformità con la legislazione della Federazione russa!”, ha affermato in un comunicato, mentre il destino del gruppo resta incerto.

Biden e Lavrov per una volta d’accordo: gli Usa non sono coinvolti

Il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, ha dichiarato che l’ambasciatore statunitense a Mosca “ha dato segnali” che gli Stati Uniti non sono coinvolti nell’ammutinamento armato dei Wagner e che si augurano la sicurezza dell’arsenale nucleare russo. “Hanno detto che l’intelligence Usa sapeva già della ribellione da diversi giorni – ha proseguito – ma ha deciso di non dirlo a nessuno. Apparentemente, nella speranza che la ribellione avesse successo”.

È “troppo presto” per trarre conclusioni definitive sulla rivolta di Wagner in Russia, ha affermato da parte sua il presidente americano, Joe Biden, parlando alla Casa Bianca. La situazione in Russia, ha aggiunto, “è parte della lotta all’interno del sistema russo, gli Usa hanno messo in chiaro che non sono coinvolti“.

Gli occidentali, ha aggiunto Biden facendo riferimento anche alla Nato, “non hanno niente a che fare” con tutto quello che è successo in Russia. “Non abbiamo niente a che vedere con la ribellione di Wagner, e’ un problema interno alla Russia” ha aggiunto il presidente americano.

Putin appare in video, prima volta da ribellione

Il presidente russo Vladimir Putin è apparso in un video del Cremlino, per la prima volta dalla fallita ribellione dei mercenari Wagner.

Pechino, stretta comunicazione a tutti i livelli

Russia e Cina mantengono “una comunicazione stretta e solida a tutti i livelli”. Lo ha dichiarato la portavoce del ministero degli Esteri cinese, Mao Ning, a commento della posizione di Pechino rispetto all’ammutinamento, poi rientrato, dei mercenari della Wagner. L’incidente “è un affare interno della Russia”, ha dichiarato la portavoce ribadendo la posizione della Cina già espressa ieri. “In qualità di vicino amichevole e partner strategico globale nella nuova era, la Cina sostiene e crede che la Russia possa mantenere la stabilita’ nazionale e raggiungere lo sviluppo e la prosperità”, ha proseguito.

ll “forte” sostegno della Corea del Nord

La Corea del Nord ha espresso il proprio “forte sostegno” alla leadership russa dopo l’ammutinamento dei mercenari della Wagner. Durante un incontro tra il vice ministro degli Esteri nord-coreano, Im Chon-il, e l’ambasciatore russo in Corea del Nord, Alexander Matsegora, il diplomatico nord-coreano, citato dalla Korean Central News Agency (Kcna), ha espresso “la ferma convinzione che la recente ribellione armata in Russia sarebbe stata repressa con successo in conformità con le aspirazioni e la volontà del popolo russo”. La Corea del Nord, ha aggiunto il vice ministro degli Esteri, “sosterrà con forza ogni opzione e decisione della leadership russa”.

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