Ecosistema innovazione protagonista a Roma con StartupItalia

Scienza & Tecnologia

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Startup e innovazione, dopo anni di crescita l’Italia
resiste al calo globale degli investimenti nel primo
semestre e porta 4 round sopra i 40 milioni di euro

● Sono 487 milioni di euro i capitali raccolti nei primi sei mesi da
startup italiane: dato poco più che dimezzato rispetto al miliardo
dei primi sei mesi dello scorso anno, ma in linea con la flessione
globale. 84 i deal complessivi, il 45% riguarda startup della
Lombardia.
● Il Biotech si conferma il settore più prolifico e raccoglie quasi un
quinto dei round (15,6%). Seguono medtech, turismo e servizi
(6,02%), quindi lavoro, energia, agritech ed edutech con il 4,8%. Il
fintech raccoglie il 3,6%, deeptech, delivery e cybersecurity il
2,4%.
● 14 i round di startup italiane dai 10 milioni in su e 4 i round più
significativi, che hanno cubato complessivamente circa 200 milioni.
A questi si aggiunge, notizia di ieri, l’investimento di 4,7 milioni di
euro a Jet HR, il pre-seed più alto mai ottenuto da una startup
italiana. La fotografia dell’ecosistema scattata a SIOS23 Summer:
INSIEME, il summit organizzato da StartupItalia in collaborazione
con SACE e con l’Università Luiss Guido Carli.

 

Roma, 27 giugno 2023 – L’Italia resiste alla flessione globale degli investimenti in

startup nei primi sei mesi del 2023. Sono circa 487 milioni di euro i capitali raccolti
da startup italiane da gennaio a giugno, per un totale di 84 deal, poco meno della
metà rispetto al miliardo dei primi sei mesi dello scorso anno, con 96 deal. La
flessione nel nostro Paese è così in linea con la tendenza globale pari al –
51,17% rispetto allo stesso periodo del 2022.
Il calo degli investimenti non riguarda infatti solo il nostro Paese, ma si registra a
livello mondiale. Il Regno Unito fa segnare il -57%, la Francia -55% e la Germania –
44%. Anche allontanandosi dall’Europa, la situazione non cambia: -49% di miliardi
investiti negli Stati Uniti e in Cina. A giustificare questa riduzione ci sono diversi
componenti, tra cui l’assenza di grandi deal (sopra i 100 milioni) e l’elevata
incertezza che pesa a livello globale causata da diversi fattori esogeni
all’ecosistema, come guerra e inflazione.
Sono queste le principali evidenze che emergono dal report realizzato da
StartupItalia e presentato nella cornice di SIOS23 Summer: INSIEME, il summit
organizzato in collaborazione con SACE, il Gruppo assicurativo-finanziario
direttamente controllato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze e con
l’Università Luiss Guido Carli, che per la prima volta ha riunito a Roma il mondo
dell’impresa, quello istituzionale e associativo e l’Accademia per fare il punto
semestrale sugli investimenti in Italia, sulle prospettive del settore e sui principali
trend emergenti.
“L’ecosistema italiano ha saputo reggere l’onda d’urto di un periodo storico
condizionato da difficoltà oggettive, grazie anche ad una serie di round significativi di alcune startup in settori estremamente competitivi a livello internazionale come il
biotech, il medtech e il comparto dell’energia, che confermano l’attrattività della
nostra filiera e l’importanza che il nostro tessuto riconosce alla cultura
dell’innovazione – ha spiegato Dario Scacchetti, CEO di StartupItalia – Il calo degli
investimenti in startup non sorprende, dato che stiamo assistendo a una flessione
globale degli investimenti nel settore in diversi Paesi europei, così come negli Stati
Uniti e in Cina. Pesano l’incertezza economica legata al difficile contesto
internazionale, come il conflitto in Ucraina e le difficoltà che nei mesi scorsi hanno
interessato il sistema bancario americano ed europeo. Sono elementi che
confermano il valore del nostro tessuto imprenditoriale e confermano il livello
raggiunto dalla nostra filiera dell’innovazione, che vede crescere sempre di più il
numero degli attori tra startup, istituzioni, università, incubatori e fondi di venture
capital. Un settore dove stanno iniziando a giocare un ruolo importante anche le Pmi
innovative, protagoniste di processi di digitalizzazione e sperimentazione di nuove
tecnologie, che permettono di aprirsi e di competere in nuovi mercati anche a livello
internazionale. Abbiamo un ecosistema che sta crescendo, che ha bisogno di
attenzione da parte delle istituzioni, che può generare nuovi posti di lavoro. Questa
prima edizione di SIOS a Roma ha proprio voluto ampliare lo sguardo sull’intero

ecosistema e non potevamo che scegliere un luogo iconico come Roma, un vero e
proprio “centro” millenario, per trasmettere questa nuova idea di imprenditorialità”.

Lo stato dell’arte degli investimenti in Italia nei primi sei mesi del 2023
Dopo anni di crescita del numero dei round e del volume di raccolta, i primi sei mesi
del 2023 registrano un calo evidente rispetto allo scorso anno. Sono 487 milioni di
euro circa (487.842.871) i capitali raccolti da gennaio a giugno per un totale di 84
deal. Poco meno della metà rispetto al miliardo circa dei primi sei mesi dello scorso
anno: 999.146.069 con 96 deal (-51,17%).
Il resto dell’anno dovrebbe seguire il trend al ribasso: secondo le previsioni di
Atomico, gli investimenti in innovazione a livello mondiale dovrebbero attestarsi alla
fine di quest’anno a 51 miliardi a livello globale (-39%) rispetto allo scorso anno con
32 miliardi in meno e circa la metà rispetto al 2021, quando la raccolta nel Vecchio
Continente aveva raggiunto i 106 miliardi.
Come lo scorso anno anche nel primo semestre del 2023 a correre sono soprattutto
gli investimenti nel biotech. Su 84 deal totali, 13 riguardano startup che operano nel
comparto della biotecnologia (15,6% circa). Al secondo posto, sempre nel campo
medico, i cinque investimenti in startup medtech, nel turismo e nei servizi (6,02%).
A pari merito i deal finalizzati da startup che operano nel campo del lavoro, energia,
agritech ed edutech (4,8%). A seguire le tre operazioni chiuse nel campo del
fintech (3,6%) e ancora gli investimenti realizzati nel deeptech, nel delivery, in
nuovi materiali e cybersecurity (2,4%).
Tanta varietà infine in investimenti in campi originali e molto tecnici come
crowdtesting, doppiaggio, manutenzione tubature che arricchiscono la categoria
“Altro”, che pesa per il 6,02%.
Guardando alla distribuzione dei round a livello regionale, su 83 deal poco meno
della metà (38) hanno come protagoniste startup lombarde (il 45,7%). Segue il
Piemonte con 14 deal (16,8%). Terza regione in classifica per numero di operazioni
è l’Emilia Romagna, con 8 startup del territorio emiliano che hanno concluso dei
round (9,6%). Fuori dal podio il Lazio con 6 operazioni (7,2%) e la Toscana con 4
(4,8%). E ancora la Sicilia con 3 (3,6%) e il Veneto, la Puglia e il Trentino Alto Adige
con due startup che hanno ottenuto dei finanziamenti (2,4). Una sola operazione
infine (1,2%) in Campania, Molise, Sardegna e Liguria.
Va in controtendenza allo stato degli investimenti l’equity crowdfunding, che
raddoppia nel complesso il suo valore. Secondo i dati dell’Osservatorio
Crowdinvesting, da gennaio a maggio si registrano 75 campagne chiuse con
successo con una raccolta complessiva di 37 milioni, rispetto ai 18.605 milioni dello
scorso anno, segnando una crescita del + 49%.

“Il Summit SIOS23 Summer: INSIEME nasce dalla consapevolezza che integrare le
competenze accademiche con il mondo dell’industria e delle startup sia una delle
chiavi per sostenere i processi di innovazione delle imprese e consolidare la
formazione di giovani talenti”, afferma Andrea Prencipe, Rettore dell’Università
Luiss – Libera Università Internazionale degli Studi Sociali Guido Carli . “In
questo contesto, la nostra Università è da tempo in prima linea: abbiamo integrato
l’Open Innovation tra gli insegnamenti offerti agli studenti con la cattedra “Maire
Tecnimont” in Open Innovation & Sustainability affidata all’ideatore del paradigma,
Henry Chesbrough e favoriamo l’innovazione aperta attraverso realtà di successo
come Luiss Alumni 4 Growth, l’investment club che sostiene le startup Luiss-related
con una logica di social benefit e che conta oggi 14 giovani imprese in portfolio, di
cui 2 in fase di exit. Inoltre, abbiamo innovato profondamente i modelli della
didattica, attraverso un approccio enquiry-based per stimolare ragazze e ragazzi alla
risoluzione di problemi reali, e lanciato due nuovi corsi di Laurea Magistrale
interamente digitali, uno in Marketing e l’altro in Strategic Management”.

4 round sopra i 40 milioni e il più alto pre-seed nella storia delle startup italiane
Sono 14 i round dai 10 milioni in su, 4 i round più significativi che hanno
cubato complessivamente circa 200 milioni. A dominare la classifica c’è Bending
Spoons: la startup che sviluppa e commercializza app per smartphone ha raccolto
70 milioni di euro. Nove in meno, 61 milioni invece sono andati a AAVantgarde
Bio che si concentra sullo sviluppo di terapie geniche per le malattie ereditarie della
retina. Il traguardo dei 40 milioni è stato raggiunto da due startup italiane nel 2023,
Alps Blockchain ed Energy Dome, entrambe focalizzate sulla riduzione del
consumo energetico. A questi si aggiunge, notizia di ieri, l’investimento di 4,7
milioni di euro a Jet HR, il pre-seed più alto mai ottenuto da una startup
italiana. Nata a Milano all’inizio del 2023, la startup è proprietaria di una piattaforma
che non solo automatizza l’elaborazione del payroll (il processo di elaborazione,
emissione e archiviazione delle buste paga), ma accompagna datori di lavoro e
manager lungo tutte le fasi della vita lavorativa dei propri collaboratori.
“Siamo felici di partecipare a SIOS2023, l’appuntamento più importante per il mondo
delle startup e delle PMI innovative, una platea di oltre 15.000 imprese che come
SACE vogliamo supportare nella crescita in Italia e nel mondo” ha dichiarato
Alessandra Ricci, Amministratore Delegato di SACE. “Essere qui oggi per noi
significa metterci all’ascolto e dialogare con un segmento strategico per lo sviluppo
del nostro Paese, perché le startup sono il futuro del Made in Italy: non solo perché
cresceranno e diventeranno imprese mature ma soprattutto perché sono il fulcro
dell’innovazione, un asset che è e sarà sempre di più motore dell’economia”. “Chi
innova esporta di più ed esporta meglio – ha aggiunto Ricci -. Abbiamo calcolato, nel
nostro ultimo Rapporto sull’export presentato pochi giorni fa, che l’innovazione
triplica le opportunità di crescita delle esportazioni: e se consideriamo che l’export è

a sua volta un moltiplicatore di crescita e di opportunità, ecco perché siamo convinti
che #INSIEME alle start-up e alle imprese innovative possiamo avere impatti
esponenziali per tutti noi”.

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