Il successo di Silvio Berlusconi è tutto in questo primato che lo rende, nel bene e nel male, il protagonista indiscusso di un trentennio della politica italiana, bisogna risalire al ventennio anteguerra per avere solo il secondo posto
Le trasformazioni avvenute nel tessuto sociale in questi decenni sono il segno di un’epoca straordinaria. densa di cambiamenti. Il berlusconismo in economia tendente al liberalismo nel mercato, nella politica delle frequenze televisive, con quel braccio di ferro con il servizio pubblico che dopo sgambetti e ritorsioni portò alla nascita di Sua Emittenza.
Videocrazia
Una vera rivoluzione che non servì soltanto alla diffusione delle televisioni private ma produsse una vera e propria videocrazia che ha trasformato socialmente e culturalmente il Paese,
Ma anche nella politica, la nascita della Seconda Repubblica, la scomparsa dei vecchi partiti, il bocciodromo della politica aveva altre palle e altri giocatori.
Non tutti questi anni sono da buttare. Molte innovazioni, nel mercato del lavoro, nel rapporto con la pubblica amministrazione, il linguaggio stesso della comunicazione politica mutò completamente. Poi c’è tutto il resto, l’alternanza di governo ceduto più volte al centro-sinistra di Prodi, di Letta e di Renzi, fino agli ultimi governi giallo verde e giallo rosso e al maxi-governo con Draghi.
In tutti questi passaggi Berlusconi c’è. Dentro o fuori dal parlamento. La storia approfondirà il trentennio berlusconiano e i cambiamenti avvenuti nella società italiana.
Una cosa è certa, come abbiamo messo nel titolo è questo enorme primato che va ascritto a questo personaggio politico, trent’anni di presenza ai massimi livelli.
OLGETTINE
Non ci interessa ora guardare al declino della politica dell’uomo di Arcore, alle scandalose Olgettine, alle barzellette su Rosy Bindi, allo scontro con Scalfaro, ecc sono il male di una vita complessa. Ora il treno ha toccato l’ultima stazione, l’ultimo fischio che muore in due minuti soli mentre il marciapiede si riempie per un altro viaggio di vite. Almeno questo si augura Forza Italia.
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