Il messaggio di Anorc e Digitalaw a ‘Illuminate’: “trasparenza dati e diritto all’accessibilità”

Economia & Finanza

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Chiusa a Lecce la tre giorni dedicata all’innovazione tecnologica

LECCE – Un successo per la partecipazione, con anche tanti studenti coinvolti, per la qualità dei relatori – oltre 70 da 16 Paesi diversi – e per l’attualità dei temi trattati. I tre giorni di ‘Illuminate’ hanno fatto di Lecce la capitale della tecnologia e lanciato uno sguardo sul futuro. L’evento internazionale dedicato all’innovazione digitale e all’It è stato organizzato da Co.M.Media srl con co-branding della Regione Puglia, in collaborazione con l’Associazione internazionale dei partner Microsoft (Iamcp) e il Dipartimento di Ingegneria dell’Innovazione dell’Università del Salento, che ha ospitato la manifestazione nel suo Campus Ecotekne.

GLI ARGOMENTI AL CENTRO DELL’EVENTO ILLUMINATE

La kermesse, che ha messo al centro argomenti come l’innovazione digitale, l’information technology, l’intelligenza artificiale, la cybersecurity e la digital compliance, ha visto tra i partner anche Anorc, l’Associazione nazionale operatori e responsabili della custodia di contenuti digitali.

“È stato un evento molto importante- ha sottolineato l’avvocato Andrea Lisi, presidente di Anorc Professioni- Accordi come quello con l’Iamcp aiutano a costruire competenze interdisciplinari, in modo da favorire un progresso tecnologico bilanciato, in linea con la tutela dei diritti e delle libertà fondamentali che fanno parte del nostro ordinamento”.

Anorc e Digitalaw sono state anche organizzatrici e protagoniste di dibattiti: la sessione ‘Public administration Digitalization and Smart Cities’ tenuta dall’avvocato Lisi e poi una sessione organizzata da Anorc in collaborazione appunto con Digitalaw, dal titolo ‘Digital Compliance: regulations in Digital Markets’ in cui sono intervenuti alcuni componenti del D&L Net.

“È necessario un sempre maggiore confronto tra imprese, Pubblica amministrazione e professioni- ha detto ancora Lisi- con l’obiettivo di arrivare a una reale trasparenza nei processi di innovazione digitale, per esempio sui dati e sui codici sorgenti, e nello sviluppo delle soluzioni tecnologiche o negli algoritmi dell’intelligenza artificiale, in modo che le nostre democrazie non siano mai a rischio”.

Infine, ha concluso l’avvocato Lisi, “l’accessibilità tecnologica va garantita a tutti, deve essere uno dei diritti fondamentali che ormai ci appartengono, in modo che le possibilità offerte favoriscano anche i soggetti più deboli e non siano invece un intralcio all’inclusione”.

fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it

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