Un folletto nel fienile

Teatro

Di

Può la cultura folkloristica trovare spazio nel mondo musicale e teatrale italiano?

Ovviamente si, e può rinnovare sentimenti assopiti legati a vecchi racconti, miti e leggende che si perdono nella notte dei tempi.

Da questi concetti trae origine il progetto musicale realizzato dal Maestro Compositore Angelo Palmisano e da Mario Contino, noto in tutta Italia come “Lo scrittore del mistero”.

Un folletto nel fienile

Questo è il nome della fiaba lirica curata dai due autori:

Mario Contino: autore del libretto (testo).

Angelo Palmisano: autore della composizione musicale.

Quando ci si accinge a comporre per le voci, non si può non considerare il lascito delle opere d’arte che i nostri predecessori ci hanno tramandato, ovvero il melodramma. In questa forma d’arte la poesia gioca un ruolo fondamentale, con essa si dà il La (per usare un eufemismo musicale) alla composizione musicale. Il compositore dipinge con i suoi colori ciò che il testo gli suggerisce e gli evoca. Questo è avvenuto nell’opera “Un folletto nel fienile“, il cui componimento in versi ed in quartine, è stato realizzato dallo scrittore Mario Contino; la parte musicale invece è stata composta dal Maestro Angelo Palmisano.

Nello specifico non possiamo parlare di vera e propria opera perché non vi sono intrecci secondari, conflitti passionali o la canonica suddivisione in atti, piuttosto si potrebbe definire una grossa scena lirica con pochissime interruzioni.

Il discorso musicale è un continuo divenire che ripercorre i temi principali (correlati ai personaggi o alla situazione drammaturgica) in forme diverse, uno sviluppo continuo. Non vi sono scene chiuse come i nostri avi erano soliti fare. La vicenda ha il sapore di una fiaba, come il titolo del componimento stesso ci suggerisce, che coinvolge solo tre personaggi ed un coretto che apre e chiude la fiaba stessa.

E’ rivolto ad un pubblico eterogeneo, di tutte le età.

Le voci trattate sono di natura lirica e la forma musicale utilizza stilemi che possono definirsi musica cinematografica, altre strutture che rimandano invece al melodramma ottocentesco vero e proprio, ed infine alcuni tratti del musical.

Per riassumere i diversi concetti si può dire che l’intento dei nostri artisti, è quello di convogliare le risorse che ci hanno lasciato dal passato, con i linguaggi più moderni, senza staccarsi troppo dalla tonalità e soprattutto dalla modalità”.

L’opera è regolarmente registrata in SIAE, e gli autori la propongono a Conservatori di Musica, Compagnie Teatrali e Direttori artistici in ambito musicale.

L’obiettivo sembrerebbe ambizioso: riportare il folklore al centro dell’attenzione in modo da poter salvaguardare quanto resta delle antiche tradizioni.

Contatti:

mariocontino.scrittore@gmail.com

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

CAPTCHA ImageChange Image

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Traduci
Facebook
Twitter
Instagram
YouTube