Un grande Bari sprecone pareggia a Cagliari sul finale. Prestazione maiuscola che fa sognare i tifosi

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Foto SSC Bari

Grande Bari! Grande prestazione! Oltre l’ostacolo. Il Bari si esalta sempre in certe situazioni, non è la prima volta. Quello visto ha dimostrato di essere da serie A, inutile girarci intorno, troppo forte per non pensarlo. Quello visto oggi all’Unipol Arena di Cagliari fa ben sperare, anzi, a dirla tutta, non ci sarà partita domenica prossima, Bari troppo forte per una squadra come quella del Cagliari a detta di tutti imbattibile e passata per favorita da tutta Italia, stampa inclusa che l’ha pompata a misura, ed invece il Bari è stato più forte di tutto e di tutti ed il Cagliari sembra una squadra battibile.

Segnali precisi questi perché in altre annate quando il Bari sbagliava gol decisivi, alla fine subiva il gol della sconfitta e della beffa, ed invece anche stavolta il Bari l’ha fatta franca, ancora al 95′ su rigore concesso grazie al Var (chissà come diranno i genoani), un altro segnale chiaro che questo è il suo anno e sarebbe davvero un peccato non insistere, non crederci.

Un Bari sontuoso, strepitoso e con tanto coraggio, una squadra vestita da squadra, capace di dettare legge in terra sarda e subendo il giusto, nel senso che ha subito il minimo sindacale anche se all’inizio della gara è sembrato che il Cagliari dovesse fare un sol boccone del Bari tanto ha spinto e si è reso pericoloso, tanto è vero che al 9′ è ha raccolto quel che fino a quel momento aveva seminato segnando con il solito Lapadula di testa (Dorval non è saltato), poi ha premuto ancora finché è uscito il Bari che ha dettato legge creando, e sbagliando, occasioni gol su occasioni, e persino un rigore con Cheddira (oggi ancora sotto tono purtroppo tranne che su un guizzo). Poi nel secondo tempo ancora Bari, solo Bari e sempre Bari che ha costretto i sardi in trincea e agli straordinari e ad uscire fuori in modo innocuo, e tenuto conto che giocava in casa e che lo si era debitamente ingigantito fino a farlo sembrare già in serie A, onestamente ci aspettavamo di più. Ma il Bari non glielo ha permesso.

Poi i cambi di Mignani che hanno dimostrato che voleva quantomeno non perdere. Ceter, Folorunsho, Bellomo, tutta gente votata all’attacco che alla fine ha prodotto le solite tre occasioni nitide sbagliate (bravo comunque il portiere che non ne persa una), e soprattutto il secondo rigore, concesso grazie al var, e la scelta molto coraggiosa di Mignani nel mandare in campo il neo dottore in psicologia Mirco Antenucci: chi meglio di lui avrebbe potuto dare la svolta.

E’ stata la migliore prestazione del Bari vista fino adesso, e al netto delle occasioni sbagliate, sul piano del gioco crediamo che abbia surclassato il “temibile” Cagliari di Ranieri che, onestamente in sala stampa ha detto che il Bari ha meritato il pareggio anche se, sempre per onestà intellettuale e considerata l’evidenza, crediamo che il Bari avrebbe strameritato di vincere.

Poi Mignani, il tanto bistrattato Mignani che dopo la gara di Bolzano era stato etichettato come incapace, scarso, ed invece ha dimostrato ancora una volta, l’ennesima, di saperci fare, di spaccare le gare e di portarle sul binario giusto quando è sotto. Oggi lui ed il Bari hanno dato una lezione di calcio a Ranieri e su questo c’è poco da dire.

Una gara preparata benissimo, giocata col giusto approccio almeno dopo il gol di Lapadula, poi è salita in cattedra. Non ricordiamo tante occasioni da rete come oggi, forse col Brescia quando vinse per 6-1. Un pareggio che poteva essere vittoria ottenuta senza dare l’impressione di faticare le proverbiali sette camicie, quasi in scioltezza.

La sensazione è che il Bari atleticamente sia messo meglio del Cagliari i cui giocatori, a mezz’ora dalla fine, non si reggevano più in piedi, quelli del Bari no, loro hanno dimostrato di esserci ancora, come un caterpillar infaticabile. Decisamente un altro segnale a suo favore. Forse quel preliminare di playoff che ha giocato il Cagliari non deve avergli giovato, forse la stanchezza si cominci a far sentire, a differenza del Bari.

Folorunsho e la sua resa, sebbene part time, quando viene messo in campo: domenica scorsa è entrato ed il Bari ha vinto, oggi è subentrato e si è procurato il secondo rigore. E delle altre volte decisive nel corso del campionato ne vogliamo parlare?

Poi la scelta coraggiosa sia di Mignani che di Antenucci che ha detto si all’allenatore per entrare e sbrigarsela per il rigore, l’ultima opportunità per non perdere, e alla fine hanno vinto entrambi. Eccellente Esposito, bene Morachioli, Cheddira ancora in netta difficoltà ma uno come lui che ha fatto 17 reti, non lo si può discutere, semmai ne si può evidenziare il momento negativo che perdura da gennaio, difesa tutto sommato bene, meno Dorval, oggi in difficoltà rispetto alla gara col Sudtirol, Maita ha perso un po’ di smalto, bene Benedetti, Maiello così così. Poi i suddetti cambi che hanno cambiato la fisionomia della gara.

Adesso comincia il countdown, la testa è già a domenica prossima, tutti siamo proiettati alla gara di ritorno al San Nicola, il Bari ci arriva nelle condizioni giuste con due risultati a disposizione, ed uno stadio stracolmo in ogni ordine di posto.

Ma che nessuno pensi che sia fatta. Aspettiamoci un Cagliari combattivo. Il Bari dovrà fare molta attenzione e giocare come sa fare, ovvero con umiltà e con la consapevolezza di avere forza e qualità. Coraggio Bari. Domenica al San Nicola parrà la tua nobilitate!

Massimo Longo

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