Dal Muro allo slogan, Ron DeSantis fa ‘il Trump’

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Il candidato repubblicano alle presidenziali ha aperto la sua campagna in Iowa rilanciando i temi del tycoon

di Massimo Basile

© Andrew Caballero-Reynolds / AFP

AGI – Il governatore della Florida, Ron DeSantis, ha dato il via alla sua campagna da candidato presidenziale per il 2024. Lo ha fatto parlando a Des Moines, in Iowa, lo Stato che apre per tradizione le primarie.

DeSantis ha rilanciato i temi di Donald Trump, a cominciare dalla promessa di “costruire un muro” al confine meridionale con il Messico, uno dei cavalli di battaglia del tycoon. Anche lo slogan scelto per la campagna ha richiamato il Make America Great Again di Trump, con quel “Great American Comeback“, cioé il “grande ritorno americano” dopo il “declino a cui e’ avviato il Paese”.

E trumpiano è stato anche l’attacco alla Cina. “Lasciatemi essere chiaro – ha detto ai suoi sostenitori – è il Partito comunista cinese la nostra primaria minaccia a livello internazionale”. “Il nostro grande ritorno americano – ha continuato, scaldando la platea – comincerà con il mandare Joe Biden nel seminterrato della sua casa nel Delaware”.

La sua campagna ha dichiarato che erano presenti al comizio più di mille persone. DeSantis  andato avanti criticando le “politiche fallimentari” su criminalità, immigrazione, produzione energetica e sull’economica, incluso il costo della vita, ricalcando anche lì i tempi trumpiani.

E come il tycoon, anche il governatore della Florida ha promesso di fare piazza pulita di Washington e della burocrazia. Ma mentre l’ex presidente aveva promesso di “bonificare la palude”, DeSantis ha lanciato una proposta ancora più forte: formare una nuova burocrazia a Washington, sostituire in blocco quella esistente, prendendo la gente da tutti gli Stati Uniti e portandola nella capitale americana.

“Puoi avere grandi politiche – ha dichiarato – puoi prendere buone decisioni, ma hai bisogno di gente che condivida con te i tuoi stessi valori e metta la missione al primo posto”. “E non puoi farlo – ha aggiunto – riciclando gente da Washington, noi abbiamo bisogno di convincere gli americani in tutto il Paese a prendere la famiglia e a trasferirsi nella capitale per due, quattro, sei, otto anni”. “Perché noi – ha continuato – abbiamo bisogno di gente che viva il Paese e che vada a Washington per riaffermare il diritto che noi, il popolo, dobbiamo guidare il nostro governo”.

DeSantis ha poi attaccato di nuovo la capitale, richiamando i toni trumpiani del “Deep State”, lo Stato oscuro, accusando il centro politico degli Stati Uniti di “aver imposto la sua volontà su di noi per troppo tempo. È tempo di imporre la nostra volontà a Washington”.

Poi, nella parte finale del comizio, la promessa: il 20 gennaio 2025 sarà lui a giurare come 47esimo presidente degli Stati Uniti. Concluso l’intervento, è partita la canzone che probabilmente accompagnerà il suo tour per il Paese: “Real American”, di Rick Derringer, uno dei brani che gli appassionati di wrestling conoscono bene, perché usato da Hulk Hogan nei suoi roboanti ingressi sul ring

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