Aumento limiti emissione 5G : progresso o azzardo sulla salute ?

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IL Governo ha posto in discussione la bozza di decreto legge sulla telecomunicazione ornata di tutta una serie di benefici orpelli , che vanno dal taglio degli oneri per le imprese sottoposte alle regole sulla golden power al credito d’imposta, per le imprese energivore.

Altri benefici sulle migrazioni verso le reti superveloci , “ mascherano” il vero motivo : l’aumento dei limiti di emissioni elettromagnetiche ,per agevolare la posa delle antenne 5 G (Fifth generation).

Tecnologia, che attraverso la sua aumentata velocità  e connettività, narrano che consentirà una nuova rivoluzione , quella dei robot e della intelligenza artificiale.

Consentirà la nascita dello IoT ( l’internet delle cose ; Internet of Things) .

Tutto sarà connesso in rete computer, tablet, smartphone, elettrodomestici , sensori di controllo del traffico. Le proiezioni di chi controlla questa tecnologia quantificano ,che entro fine anno il 5G collegherà il 10% delle connessioni.

La tecnologia 5 G si basa su piccole celle di territorio ( sarebbero le unità fondamentali della rete), in cui sono collocate antenne direzionabili di nuova generazione ,che ricevono e trasmettono segnali usando onde elettromagnetiche ad elevata frequenza.

Sarà possibile connetterci , a una velocità dieci volte superiore a quella attuale ( 100 gigabit al secondo entro due anni).

Un altro dato positivo è la diminuzione del tempo di latenza cioè il ritardo ,nella trasmissione e questo consentirà di utilizzare i robot ,  la telemedicina e la guida autonoma.

Da dove esce il 5G ? Da quale esigenza ?

Le attuali tecnologie ( fino a 4 G) hanno una larghezza di banda (I dati che possono essere inviati e ricevuti in Un certo  tempo,  misurati in bit al secondo (bit/s). In pratica indica la velocità di una connessione internet e la quantità di informazioni che è in grado di trasportare.) ,che non è sufficiente per rispondere al numero crescente di connessioni.

La ricerca ,per risolvere il problema ha puntato su onde elettromagnetiche ad alta frequenza (lunghezza d’onda tra 1 e 10 millimetri ).

IL Governo attraverso il decreto aumenterà il valore dei limiti di emissione da 6 V/m ( volt / metro) a  24 V/m .

La motivazione per un incremento così elevato?  “ il miglioramento del servizio ( in termini di copertura ) riducendo l’impatto economico sugli operatori e la proliferazione delle antenne” ( Relazione al decreto).

L’innalzamento dei limiti attuali delle emissioni impedirebbe secondo il governo la diffusione del 5G , imponendo un grande numero di stazioni ,a bassa potenza.

Sarà adottato un DPCM per l’aumento dei limiti ,dopo aver ascoltato anche  il Comitato interministeriale per la prevenzione e la riduzione dell’inquinamento elettromagnetico e le competenti Commissioni parlamentari, e previa intesa in sede di Conferenza unificata.

Esattamente sei anni fa 180 scienziati e medici si appellavano alla Unione Europea  considerato ,che alcune ricerche scientifiche , avevano riscontrato dei possibili effetti cancerogeni collegati all’uso delle onde elettromagnetiche ad alta frequenza.

Osservo, che specialmente ora la politica dovrebbe essere consigliata dalla scienza.

Diversi stati europei hanno una “ voce scientifica nel parlamento” , per esempio il Parliamentary Office of Science and Tecnology (POST), in Gran Bretagna.

Nessuna interferenza sulla sacralità della libertà decisionale,

ma è di estrema importanza un collegamento tra scienza e politica.

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