Il ritorno de “La Lince”. Intervista a Niky Marcelli

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A cura di Mariangela Cutrone

Il giornalista Niky Marcelli è tornato in libreria con “La Vena Mazzarini”, edito da Santelli, una nuova avventura avvincente e ricca di colpi di scena che ha come protagonista la detective Anna Bonoli nota come “La Lince” per la sua personalità forte e determinata con la quale non si perde mai d’animo impegnata a scovare la verità dove spesso si nasconde facendo fatica ad emergere.

Un libro che terrà incollato il lettore sino all’ultima pagina perché narrato con un ritmo incalzante che rende la narrazione per niente scontata. Oltre a ritrovare La Lince tra i personaggi di questo noir ne scopriamo di nuovi ben delineati psicologicamente dall’autore che si conferma un grande narratore in quanto riesce a combinare insieme ingredienti e peculiarità che permettono di ravvivare l’attenzione e la curiosità di chi si lascia inevitabilmente coinvolgere dalla storia narrata. La suggestiva città di Cesenatico diventa la location che fa da sfondo alla vicenda e che consente di aggiungere ulteriore fascino all’intero libro. Un romanzo noir consigliato a tuti coloro che amano le storie mozzafiato e a coloro che non smettono mai di perseguire il senso di giustizia e verità.
Di verità e di quali sono le peculiarità di un noir di successo conversiamo con il giornalista Niky Marcelli in questa esclusiva intervista.
Niky, ancora una volta in questo romanzo troviamo come protagonista Anna Bonoli, detta La Lince, com’è è nata l’ispirazione per questo personaggio che lascia il segno per coraggio e determinazione?
La Lince è stata ispirata da una mia carissima amica, che è la Musa che mi ha già ispirato il personaggio di “Care” nella saga della Contessa Rossa. Chiacchierando con lei durante una serie di aperitivi estivi – segnatamente: gin tonic, che adora – mi ha detto che il suo animale-totem è, appunto, questo magnifico felino dalla vista particolarmente acuta. Orbene, è noto che, nei gialli, i detectives sono spesso soprannominati “occhio di lince”, così ho cominciato ad elaborare questi dati, finché non è nato il personaggio dell’investigatrice Anna Bonoli, detta “la Lince”.
Solitamente uno scrittore tende ad ambientare le sue storie in luoghi che conosce o che ha visitato. Come mai l’idea di ambientare la storia a Cesenatico? Che legame ha con questa città?
Di Cesenatico sono profondamente innamorato, anche se l’ho scoperta tardi, solo da una dozzina di anni, grazie ad un’altra amica amatissima, che mi ha ispirato la protagonista dell’altra saga che sto scrivendo: La Contessa Rossa. È un luogo meraviglioso, in cui, in pochissimo tempo, ho stretto profondi legami di amicizia con moltissime persone, dove trascorro le mie estati e dove torno ogni volta che mi è possibile. Possiamo tranquillamente dire che è il mio “luogo del cuore” e che ambiento lì i miei libri per non restargli mai troppo lontano anche quando sono a Roma.
C’è un personaggio de La Vena Mazzarini al quale sei particolarmente legato e perché?
Sono ovviamente molto legato alla Lince, ma anche alla sua amica J.P., a sua volta ispirata da una persona reale: la migliore amica della Lince “vera”. Sulla pagina è una ex ballerina diventata imprenditrice ittica e, effettivamente, anche la famiglia della J.P. reale possiede una flottiglia di pescherecci. Sono praticamente come sorelle nella vita e nella letteratura. È molto coraggiosa, la J.P. “di carta”, sempre pronta a correre in soccorso della Lince e ad aiutarla ad uscire dai guai. È poi un personaggio che mi diverte molto raccontare, perché passa dalla cerata da pescatore che la fa sembrare – parole della Lince – “un omino Michelin cinese” ad outfits chic e alla moda, alternando modi da angiporto a comportamenti in punta di penna.
In un noir ciò che anima il lettore è la ricerca della verità. Qual è il tuo significato di verità e che rapporto hai nella tua vita da giornalista con la verità?
Cosa sia esattamente la verità ce lo stiamo chiedendo fin dai tempi di Ponzio Pilato. Per quanto riguarda il mio rapporto con la verità in quanto giornalista, ti rispondo con un enorme complimento che mi fece, del tutto involontariamente e inconsapevolmente, alle mie spalle, un grosso personaggio, ai tempi vice direttore del Tg1. Alla domanda: “Perché non prendi Niky in redazione?” rispose “Perché non è affidabile: lui, se trova una notizia, la dà!”
Secondo te un noir di successo quali peculiarità deve avere?
Fondamentalmente, non deve annoiare. Se poi riesce a non far capire al lettore, fino alle ultime pagine, chi è l’assassino, meglio ancora.
Stai già pensando ad un altro libro con protagonista Anna Bonoli? Progetti futuri…
Ho nel cassetto almeno altre tre avventure della Lince, in attesa di essere sviluppate. Nel frattempo sto scrivendo il quarto libro della saga de La Contessa Rossa e, in autunno, uscirà – sempre per i tipi di Santelli – un mio pamphlet sull’eleganza – o meglio, sull’ineleganza – maschile.
A chi consiglieresti la lettura de La vena Mazzarini?
A tutti. Cerco e spero di fare una letteratura non tediosa e adatta ad un pubblico di tutte le età.

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