Papa Francesco e il cagnolino bambino

Teocrazia e Cristianità oltre Tevere

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Tutti addosso a questo papa per non aver benedetto il cagnolino bambino. A me, se devo dire la verità, nessun papa mi è simpatico, per il solo fatto d’essere a capo di una Chiesa che ha ignorato l’importantissima predicazione del Cristo contro i ricchi e la ricchezza. Però, devo anche riconoscere che questo papa è vicino al vangelo più di quanto lo fossero i suoi due predecessori. E’ stato il primo papa nella storia della Chiesa, per fare un esempio, a preoccuparsi della piaga dei femminicidi nel nostro paese, il primo papa a pronunciare la parola “femminicidio”.

I difetti di papa Francesco sono tanti, ma sempre meno di quelli dei suoi due predecessori. Posso dire quindi che questo papa mi è meno antipatico di Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI. Uno dei difetti di papa Francesco, è di perdere la pazienza. La perse, quando diede lo schiaffetto sulla mano della fedele che lo tratteneva, e l’ha persa quando una signora gli ha chiesto di benedire il suo cane.

Ma perché dargli così addosso e non capire che a fargliela perdere la pazienza non è stata la richiesta di benedire il cane, ma il fatto di presentargli il cagnolino come se fosse un bambino? I cani, con tutto il rispetto che gli si deve, sono cani, e i bambini sono bambini. Certo, sarebbe stato meglio non l’avesse persa la pazienza, però non dimentichiamo che alle volte la perdeva anche Gesù.

Renato Pierri

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