Il diritto all’informazione

Arte, Cultura & Società

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Oggi il diritto all’informazione, la libertà di stampa e d’opinione sono fortemente in crisi per vari motivi, ma il più importate dipende dal possesso da parte di vari gruppi finanziari e politici di numerose testate giornalistiche e mezzi di comunicazione per cui ogni informazione è sotto controllo e si viene a conoscenza solo di quegli eventi o posizioni di pensiero che sono condivisi da coloro che detengono il controllo del sistema. Spesso fatti o dichiarazioni politiche, culturali, scientifiche, o semplici opinioni anche di grossi nomi vengono taciute, o censurate, o addirittura ignorate. La stessa verità dei fatti viene mistificata e spesso il cittadino comune per farsi un’idea è costretto a raggranellare informazioni di qua e di là. Ma la cosa più grave è la censura alla libertà d’opinione per cui chi la pensa diversamente non ha più il diritto alla parola se non si conforma ai dictat del sistema e spesso, anche se ospitato in qualche trasmissione, è volutamente posto in minoranza per venire  deriso e messo alla berlina. Eppure in occidente si parla sempre di democrazia, di libertà ed in teoria saremmo gli eredi del pensiero socratico basato sul dialogo, sul  rispetto, sul libero confronto con chi la pensa diversamente da noi per giungere ad una sintesi ed a una verità condivisa. Sembra che la stagione di quella grande apertura culturale nota come Illuminismo che tanto ha segnato l’evoluzione del pensiero occidentale in questi ultimi secoli e l’affermazione del concetto di tolleranza siano state sconfitte dall’evoluzione tecnologica dei mezzi di comunicazione che avrebbero dovuto invece contribuire ad affermare ancora di più la libertà d’opinione. Questo clima di intolleranza quasi giacobina, anzi talebana si sta estendendo ovunque e cosa gravissima ha contagiato anche gli ambienti accademici e le università che dovrebbero vivere di libero confronto proprio per far progredire le conoscenze. Questa intolleranza purtroppo è stata ed è promossa anche dalle Istituzioni che in questi anni di covid hanno usato la paura dei cittadini per mettere gli uni contro gli altri. In poco tempo è sembrato di rivivere in quel clima di manzoniana memoria quando i famosi untori venivano additati e perseguitati. E cosa ancora più grave, ad emergenza sanitaria finita, vengono attaccati quei giornalisti che hanno dato la parola a medici ed esperti i quali, portando le loro ragioni, si sono permessi di esprimere dubbi sull’efficacia dei vaccini a causa dei numerosi effetti collaterali. Ma in questi anni si sta affermando anche un’altra forma di intolleranza ancora più subdola che è diretta conseguenza della prima: l’attacco alla cultura cristiana che rappresenta la stessa identità europea. Tale  attacco è portato avanti anche da alcuni giudici rampanti che in nome di una presunta difesa della laicità dello Stato e delle altre confessioni religiose, soprattutto musulmane, vogliono la rimozione del crocifisso dalle scuole, vietano la realizzazione di presepi ed alberi di Natale, perseguitano quei malcapitati insegnanti che inavvertitamente manifestano le loro idee, silenziano le campane delle chiese. C’è una chiara persecuzione ideologica contro i cristiani che non tiene conto della nostra storia, tradizione e cultura nazionale ed europea. Questa intolleranza mascherata di rispetto per le fedi altrui è indice di poca cultura e senso di reciprocità perché si ignora che i cristiani non possono indossare simboli religiosi nei paesi musulmani. Inoltre gli stessi giudici che interpretano la legge a proprio uso e consumo consentono che in Italia donne musulmane girino con il viso completamente coperto contravvenendo ad una delle leggi dello Stato italiano infatti la legge n.152 del 22 maggio 1975, recante ”Disposizioni a tutela dell’ordine pubblico” all’articolo 5 dispone il divieto di indossare qualunque mezzo che rende difficile il riconoscimento della persona in luogo pubblico.  Se si continua su questa china si rischia di arrivare all’occultamento di tutte le opere d’arte italiane che sono impregnate di simboli e cultura religiosa cristiana; cosa che è stata purtroppo già fatta qualche anno fa durante il governo Renzi coprendo le sculture di nudi dei Musei capitolini in occasione della visita del presidente iraniano Hassan Rohani, personaggio che nel suo Paese applica la pena di morte, minaccia la vita di Isdraele, porta avanti l’intolleranza religiosa ed è contro ogni forma di libertà femminile. Tutto ciò fu fatto dalla politica nazionale di allora sempre a dispregio della nostra cultura ed identità nazionale, prostituendo la nostra storia e i nostri valori. Bisogna ricordare che quando si attaccano le libertà fondamentali si attaccano le libertà di tutti. Questo atteggiamento intollerante purtroppo è portato avanti soprattutto da chi si riempie sempre  la bocca di lotta ad un presunto fascismo. Bisogna stare attenti perché basta poco per fare un salto nel buio!

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