La fremente vigilia del V-Day a Mosca, tra timori e foto ricordo

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Nella principale città della Russia è tutto pronto per le celebrazioni del 78esimo anniversario della vittoria (‘Pobeda’, appunto) sulla Germania nazista. Nelle strade circostanti la Piazza Rossa è un brulicare di persone, giovani, famiglie, anziani, tutti a cercare un piccolo scorcio per una foto o un selfie da scattare

© Agi –  I preparativi per il V-Day a Mosca

AGI – Passeggiando nel cuore pulsante di Mosca lungo la centralissima via Tverskaja che dal 1990 ha sostituito la prettamente sovietica via Gorkij, da un piccolo ‘magazin’ (poco piu’ di una bottega) si ode la melodia della canzone popolar-patriottica ‘Den Pobedy’ intonata dal cantante di Stato, Lev Leshchenko. A dir la verità non servirebbe ricordare che il ‘9 maggio’, è giorno speciale per i russi e tutta la Russia, da Kaliningrad fino alla sperduta Anadyr, località dell’affascinante Chukotka distante otto fusi orari dalla capitale russa.

A Mosca è tutto pronto per le celebrazioni del 78esimo anniversario della vittoria (‘Pobeda’, appunto) sulla Germania nazista. Le vetrine dei negozi riconducono al ‘9 maggio’, bandiere rosse, adesivi stampati per l’occasione, qualche foto del passato. Il rischio attentati per l’attuale situazione ha costretto in tante città, soprattutto del sud, a cancellare o limitare i sempre sentiti festeggiamenti ma comunque c’è un clima abbastanza di sollievo sotto gli attenti occhi delle forze dell’ordine.

v day festeggiamenti mosca 
©  Agi

Alla vigilia del V-Day le strade di Mosca brulicano di persone e famiglie

Nella capitale russa dove la colonnina di mercurio fatica a superare 10 gradi – già qualche affascinante ragazza indossa i sandali – l’imponente parata militare si terrà regolarmente con inizio alle ore 10 locali (le 9 in Italia). Non ci sarà, per motivi di sicurezza, la maestosa e infinita marcia del ‘reggimento degli immortali’ – i familiari dei caduti che sfilavano portando la foto o un oggetto in ricordo del parente caduto – che arrivava nella Piazza Rossa, uno dei luoghi più suggestivi del mondo.

La ‘Krasnaja ploschad’ è inaccessibile da fine aprile. Da ieri sono chiusi i sempre molto curati giardini di Alessandro, quelli dove si svolge il solenne cambio della guardia al milite ignoto e dove sorge la fiamma eterna a due passi da ‘Vkusno i tochka’, la nuova denominazione dei fast food che un tempo non tanto lontano (marzo 2022) si chiamavano McDonald’s. Da oggi sono chiusi anche i famosi magazzini Gum.

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© Agi

Bandiere russe in piazza a Mosca

Una città che freme

Nelle strade circostanti la Piazza Rossa è un brulicare di persone, giovani, famiglie, anziani, tutti a cercare un piccolo scorcio per una foto o un selfie da scattare. In tanti, soprattutto giovani e anche donne, sul petto indossano un simbolo particolarmente caro in questi luoghi, la ‘Georgiyevskaya lenta’, il Nastro di San Giorgio di colore arancio e nero. La grande tribuna è composta da poltroncine di plastica bianco, blu e rosso, i colori della Federazione, ed è stata collocata come il protocollo vuole sul lato dove riposa il padre indiscusso dell’Urss, Lenin.

Il mausoleo sorge a pochi metri dalla necropoli delle mura del Cremlino dove ci sono le tombe o urne dei grandi segretari generali del Comitato centrale del Partito comunista dell’Unione Sovietica, Iosif Stalin, Leonid Brezhnev, Jurij Andropov e Konstantin Ustinovic Cernenko, ma anche del cosmonauta Yuri Gagarin e del primo direttore della polizia segreta sovietica Feliks Dzerzinskij.

Come da consuetudine i reparti mobili sfileranno da sinistra (lato del museo nazionale) verso destra, la Cattedrale di San Basilio. Nelle piazze piu’ significative, davvero tante, sono state allestite bandiere rosse, alcune che riportano la data del ‘9 maggio’, altre hanno strisce con i colori del Nastro di San Giorgio.

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© Agi

Mosca, vigilia del V-Day

Bandiere rosse con la stella rossa contornata d’oro e la scritta bianca ‘Pobeda’ davanti alla statua del Maresciallo Zukhov (come comandante sul campo delle forze sovietiche, il quale diresse la battaglia finale a Berlino che pose fine al Terzo Reich di Adolf Hitler), alla Lubjanka, il palazzo in stile neo-barocco con i mattoni gialli, sede del Kgb, ma anche in piazza Pushkin o all’ingresso dell’immenso e rinnovato parco VDNKh, luogo di svago e divertimento dei moscoviti sotto la torre televisiva di Ostankino.

Lungo la vecchia Arbat, luogo magico dai mille colori, all’esterno dei negozi di souvenir sventolano le bandiere degli ‘Stan (ex Repubbliche sovietiche) e dei Paesi Brics, ma anche un pannello raffigurante un sorridente presidente cinese Xi Jinping. Tra i tanti colori mancano quelli dell’Europa.

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