La fame di incarichi: il caso Sgarbi

Arte, Cultura & Società

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Il Consiglio regionale della Lombardia ha dichiarato l’incompatibilità tra la carica di consigliere regionale e quella di sottosegretario alla Cultura ricoperta da Vittorio Sgarbi, che dovrà scegliere tra le due entro dieci giorni. Il critico d’arte, però, nonostante la perdita di una poltrona, potrà ancora contare su nove incarichi istituzionali. Questa situazione mette in luce la voglia di accumulare incarichi e poltrone a discapito della qualità del lavoro svolto.

Il caso di Vittorio Sgarbi è sicuramente emblematico di un problema molto diffuso nella mala politica, ovvero l’accumulo di incarichi e poltrone a discapito della qualità del lavoro svolto. Purtroppo, questo atteggiamento sembra essere abbastanza comune tra molti esponenti del mondo politico e istituzionale, non solo in Italia ma anche in altri paesi.

L’accumulo di incarichi istituzionali da parte di Sgarbi è molto preoccupante, soprattutto se si considera che egli ha perso la carica da consigliere regionale della Lombardia proprio a causa dell’incompatibilità con quella di sottosegretario alla Cultura. Tuttavia, nonostante questa perdita, Sgarbi può ancora contare su nove incarichi istituzionali diversi, dimostrando una grande fame di potere e di poltrone.

Questo atteggiamento, come giustamente evidenziato dalle cronache attuali, solleva numerose critiche e dubbi sulla qualità del lavoro svolto. Infatti, è difficile immaginare come sia possibile gestire efficacemente tanti incarichi diversi, tutti richiedenti tempo, attenzione e impegno. Inoltre, l’accumulo di incarichi potrebbe indicare un interesse maggiormente incentrato sulle poltrone che sul bene comune.

Ciò che è particolarmente preoccupante di questo atteggiamento è il fatto che mette in pericolo la fiducia dei cittadini nelle istituzioni e nella politica in generale. Quando gli esponenti politici cercano di accumulare incarichi e poltrone anziché impegnarsi in modo efficace e costruttivo in uno o pochi incarichi, la qualità del lavoro svolto ne risente inevitabilmente. E questo, a sua volta, fa sì che i cittadini si sentano sempre più lontani dalla politica e dalle istituzioni, perdendo la fiducia e la speranza in un cambiamento positivo.

In poche parole, il caso di Vittorio Sgarbi è solo uno dei tanti esempi di un problema molto diffuso nella mala politica. L’accumulo di incarichi e poltrone a discapito della qualità del lavoro svolto è un atteggiamento moralmente riprovevole e istituzionalmente pericoloso, che mette in pericolo la fiducia dei cittadini nelle istituzioni e nella politica in generale. È fondamentale che ci sia una maggiore attenzione e controllo su questo fenomeno, al fine di garantire un lavoro efficace e costruttivo da parte degli esponenti politici e istituzionali.

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