Cento domande sulla sessualità, rubrica settimanale di divulgazione storico-scientifica

Cento domande sulla sessualità

Di

Rubrica a cura del Dottor Umberto Palazzo e del Co-Direttore Daniela Piesco 

Parte la nuova rubrica de Il Corriere Nazionale “Cento domande sulla sessualità” a cura del dottor Umberto Palazzo, biologo, esperto in progetti di Educazione Sanitaria e divulgatore di Storia della Sessualità con la collaborazione della giornalista Daniela Piesco.

La sessualità si modifica continuamente nel tempo, alimentata dall’eterno processo attrattivo tra esseri umani e assumendo ora l’inconscio desiderio di tramandarsi ora la realizzazione del piacere fine a sé stesso. Guardandoci indietro nel tempo, gli aspetti evolutivi, sociali, religiosi e culturali ci conducono in un percorso tortuoso fino ai giorni nostri ove una soddisfacente vita di relazione ci può allontanare dalla solitudine e farci vivere meglio. La sessualità è come un fiume con decine di affluenti, ora in piena come nella stagione adolescenziale ora in magra come nella vecchiaia, ma sempre sinonimo di una vitalità irrinunciabile se non mortificando la carne come nelle santificazioni medievali.

La rubrica “Cento domande sulla sessualità” vuole investigare nel passato e interpretare il nostro orientamento sessuale nel presente, a semplici domande verrà data una risposta sulle tracce di filosofi, medici, cultori delle scienze sociali e artisti di ogni tempo.

Ogni feedback dei lettori sarà gradito e non potrà che orientarci nella giusta direzione d’interesse a cui aspiriamo.

È ormai chiaro che, per quanto riguarda il tema della sessualità, i nostri avi erano ben più disponibili e meno bigotti rispetto a noi. Perciò non possiamo non pensare che nei tempi antichi anche l’autoerotismo venisse accettato e praticato senza grandi pressioni sociali e private.

1) Le donne della Grecia Antica conoscevano i sexy toys?

Ad Atene le donne non godevano di molti diritti, erano condannate ad una educazione irregolare e a trascorrere la maggior parte del loro tempo negli appartamenti riservati alle donne e venivano concesse in spose mediante matrimoni combinati. Per la donna era un’esperienza rara fare la conoscenza con qualsiasi altro uomo che non fosse suo marito o un parente. Per i Greci la masturbazione non era un vizio bensì una valvola di sicurezza. Le donne o meglio le mogli chiuse nelle loro abitazioni con il rischio di inesorabili divorzi se in odore di “tradimento”, erano dedite alla masturbazione mediante l’uso di un attrezzo chiamato “olisbos”: si trattava di una imitazione del pene fatta di legno o in cuoio imbottito doverosamente unto con olio per un migliore uso. L’olisbos non era usato soltanto per il soddisfacimento solitario, bensì anche dalle donne omosessuali. Se l’isola di Leucade era sospetta perché il primo libro illustrato sulle posizioni tribadiche (lesbiche) venne attribuito ad una donna di Leucade di nome Filene, la patria di questo fenomeno era ritenuta Lesbo quell’isola greca “ove l’ardente Saffo amò e cantò”. Si ritiene che fosse a capo di un collegio per giovani fanciulle, poetessa di tale sublime statura che i suoi contemporanei la chiamarono “la decima Musa”.

Conclusioni:

In linea generale, prima dell’avvento della cristianità, abbiamo un’apertura mentale molto larga sia sulla questione dell’autoerotismo sia su quella dell’uso dei primi “sex toys” (termine anacronistico, in questo caso).
Il loro utilizzo non era condannato o etichettato a peccato satanico ma era molto più diffuso di quanto possiamo pensare.
La ricerca del piacere personale – in solitaria oppure in coppia – è una pratica che esiste da secoli .Forse nei secoli passati non vi era una vasta scelta ma il loro utilizzo era tanto importante da essere documentato su pitture vascolari e opere teatrali. Per cui non vi è niente di imbarazzante nel loro utilizzo , sia per i single che ricercano il proprio piacere in autonomia sia in coppia per elettrizzare i momenti intimi. Fortunatamente, vari studi mostrano come molti uomini e donne ne facciano un uso abituale, soprattutto tra i 20 e i 40 anni (fonte: Journal of Sexual Medicine)
Dobbiamo capire che tutto ciò che porta piacere fisico e mentale ai noi stessi e alla nostra relazione non può che essere benevolo – ovviamente tutto ciò che è nei limiti della legalità!

Dottor Umberto Palazzo, biologo, esperto in progetti di Educazione Sanitaria e divulgatore di Storia della Sessualità

 

Avv. Daniela Piesco, giornalista e Co-Direttore del giornale internazionale online ‘Radici’ (www.progetto-radici.it)

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