Bufera sul Fatto per la vignetta sulla “sostituzione etnica”

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Coro di critiche da maggioranza e opposizioni. Meloni: “Arianna attaccata perché mia sorella”. La Russa esprime solidarietà a Lollobrigida e alla moglie: “Non è satira, è spazzatura”

© Francesco Fotia/ AGF – Il ministro Francesco Lollobrigida

AGI – Coro di polemiche da maggioranza e opposizioni per la vignetta, apparsa sul ‘Fatto Quotidiano”, che ironizza sulle recenti dichiarazioni del ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, il quale aveva evocato la “sostituzione etnica” a proposito del crollo della natalità in Italia.

La vignetta in questione mostra una donna bianca che parla, a letto, con un uomo di colore. Lui chiede “e tuo marito?”, lei risponde “tranquillo sta tutto il giorno fuori a combattere la sostituzione etnica”. Sopra la scenetta, le didascalie “obiettivo incentivare la natalità” e “intanto, in casa Lollobrigida”.

Tra i primi a esprimere “solidarietà sincera ad Arianna e Francesco Lollobrigida” è il presidente del Senato, Ignazio La Russa: “C’è un limite a tutto, anche all’indecenza. Quella pubblicata dal Fatto Quotidiano non è una vignetta divertente, non è satira, è solo spazzatura dalla quale tutti dovrebbero prendere le distanze”.

Levata di scudi da FdI

“Il Fatto Quotidiano dimostra, ancora una volta, di avere problemi seri con la satira. La vignetta pubblicata oggi, squallida, volgare e sessista, non fa ridere e oltrepassa qualsiasi limite di decenza”. A sollevare la questione è il capogruppo FdI alla Camera, Tommaso Foti. “In attesa di una condanna unanime da parte di tutte le forze politiche, Pd, 5 stelle e altri, dei benpensanti e del mondo femminista, il direttore Travaglio assuma la responsabilità di quanto il suo giornale pubblica e chieda scusa”, ha aggiunto Foti, “al ministro Lollobrigida e ad Arianna Meloni rivolgo tutta la mia vicinanza”, conclude.

“Qualcuno a sinistra confonde la satira con l’offesa volgare. La vignetta pubblicata stamattina dal Fatto Quotidiano è un’oscenità che colpisce un ministro e la sua famiglia, senza far ridere. Mi auguro che tutte le forze politiche prendano le distanze. Al ministro Lollobrigida e ad Arianna Meloni va la mia solidarietà, afferma da parte sua Lucio Malan, capogruppo FdI sl Senato.

Meloni: “Ferocia perché è mia sorella”

Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni prende posizione in prima persona, pubblica la vignetta e spiega che “quella ritratta nella vignetta è Arianna. Una persona che non ricopre incarichi pubblici, colpevole su tutto di essere mia sorella. Sbattuta in prima pagina con allusioni indegne, in sprezzo di qualsiasi rispetto verso una donna, una madre, una persona la cui vita viene usata e stracciata solo per attaccare un governo considerato nemico”.

“E il silenzio assordante su una cosa del genere, da parte di quelli che dalla mattina alla sera pretendono di farci la morale, dimostra plasticamente la malafede della quale siamo circondati”, aggiunge il premier, “ma se qualcuno pensa di fermarci così sbaglia di grosso. Più sono circondata da questa ferocia, più sono convinta di dover fare bene il mio lavoro. Con amore. La cattiveria senza limiti la lasciamo agli autoproclamatisi ‘buoni'”.

Critiche anche dall’opposizione

Anche dalle opposizioni giungono messaggi di condanna della vignetta, che è stata definita “vergognosa, sessista e misogina” dalla deputata Pd Michela Di Biase e “sessista e vomitevole” dal senatore Pd Dario Parrini, che ha espresso solidarietà ad Arianna Meloni, moglie del ministro.

La vignetta è “vergognosa” per Maria Elena Boschi di Italia Viva, mentre per il leader di Azione, Carlo Calenda, fa semplicemente “schifo”. “È imbarazzante notare come, col paravento della satira, alcuni organi di informazione riescano a raggiungere livelli così bassi senza alcun rispetto per la dignità delle persone”, afferma da parte sua Matteo Richetti, capogruppo di Azione-Italia Viva alla Camera, esprimendo solidarietà a Giorgia e Arianna Meloni.

Lollobrigida: “Ho preso le distanze da ogni forma di razzismo”

Lollobrigida ha chiarito in un’intervista al Corriere il senso delle sue parole sulla “sostituzione etnica”, che hanno suscitato un’aspra polemica, e rivendica di “aver preso distanza da qualsiasi forma di razzismo”, il che “ci permette di affrontare con serenità polemiche strumentali di avversari che ricorrono alla macchina del fango per coprire gli errori compiuti nei loro anni di governo”.

Il ministro sottolinea che “chi abbia voglia di farlo e non di creare il caos, può ascoltare almeno la parte del mio intervento che riguardava l’immigrazione. Nelle mie parole non c’era alcun riferimento a visioni ben lontane dalla mia formazione” e dunque, rivendica l’esponente Fdi, “non credo sia corretto definirmi ‘ignorante’ perché fino a ieri non sapevo chi fosse il signor Kalergi”. Insomma, chiarisce il ministro dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, “ho letto molto nella vita, ma non perdo tempo con folli e complottisti a cui la sinistra dedica molta attenzione”.

“Stavo parlando in positivo – spiega – di immigrazione legale, il cui primo nemico è quella illegale. Un concetto chiaro, per dire che l’indirizzo del governo è prendere atto di un drammatico decremento della natalità, che fa prevedere nei prossimi anni un abbattimento drammatico della nostra popolazione. La mia locuzione voleva indicare un’alternativa. C’è chi pensa che, se facciamo meno figli la strada sia avere un maggior numero di immigrati. A nostro avviso invece la prima scelta è costruire un sistema di welfare che crei le condizioni per chi vuole mettere al mondo i figli”.

“L’ultima volta che ho sentito parlare di suprematismo bianco stavo guardando i Blues Brothers, uno dei miei film preferiti”, ha poi sdrammatizzato Lollobrigida, “e non ero dalla parte dei nazisti dell’Illinois”.

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