Bahrami al Trianon suona Mozart per i diritti umani in Iran

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Il pianista iraniano torna Torna nel teatro partenopeo con uno spettacolo di beneficenza insieme con il Solis string quartet e Stefano Valanzuolo. “Il Golfo magico. Ovvero Mozart e Napoli” il titolo dello spettacolo

AGI – Il pianista Ramin Bahrami ritorna al teatro Trianon Viviani di Napoli con uno spettacolo di beneficenza per la causa iraniana, sabato 22 aprile alle 21. Dopo la conversazione nello scorso febbraio con Marisa Laurito, l’artista persiano si esibisce con il Solis string quartet e Stefano Valanzuolo in “Il Golfo magico. Ovvero Mozart e Napoli”.

L’incasso della serata, che si avvale del sostegno di Scabec, fondazione Banco di Napoli e Amici della fondazione Banco di Napoli, sarà devoluto al Chri (Centro per i Diritti umani in Iran). “Il pestaggio e la detenzione di medici che cercano di curare feriti mettono a nudo l’inumanità e la criminalità della Repubblica islamica – denuncia Hadi Ghaemi, direttore esecutivo del Chri -: nel paese sono stati arrestati, spesso senza alcun mandato, almeno 81 medici, operatori sanitari e studenti di medicina e due mediche sono morte in circostanze molto sospette”.

L’appello di Marisa Laurito

Il direttore artistico del teatro della Canzone napoletana, Marisa Laurito, lancia un appello da Facebook: “Venite a vedere il grande concertista pianista iraniano Bahrami, con il Solis string quartet e Stefano Valanzuolo. Non perdete questo spettacolo, anche perché è per beneficenza e tutti i soldi andranno alla rete di soccorso dei medici iraniani, che curano i ragazzi delle manifestazioni fuori dagli ospedali, perché altrimenti sarebbero arrestati e, con molta facilità, assassinati”.

Il Golfo magico” ci fa rivivere il viaggio che portò il musicista salisburghese, allora quattordicenne, nella città dei quattro conservatori, insieme al padre, e che sarebbe riaffiorato a più riprese nella sua memoria, non di rado funzionando come stimolo creativo. Tenuto in bilico tra la volontà di apprendimento e quella di autopromozione, tra la dimensione mondana e quella rigorosamente colta, il soggiorno napoletano di Mozart fu scandito da incontri illustri, ma anche da qualche occasione mancata, persino più roboante.

La testimonianza del viaggio a Napoli

A testimonianza di tutta quell’esperienza ci restano, com’è noto, il fitto epistolario tenuto dai Mozart padre e figlio e, insieme a esso, i molti documenti d’epoca che attestano lo stupore provato da una capitale europea della musica, quale fu Napoli, di fronte all’epifania del giovane genio salisburghese. Non solo.

Ci resta soprattutto la musica di Mozart, intrisa di fantasia, in continua ebollizione, quasi come la lava di quel vulcano inquietante che, con febbrile eccitazione, lui e suo padre videro in azione nella primavera del 1770.

In un intreccio di parole e musica, lo spettacolo racconta non solo i fatti che segnarono la vorticosa avventura napoletana di Mozart, ma anche l’immagine di una città in pieno fermento e del suo rapporto complicato, vitale, malinconico, stupito con il compositore, tracciando in maniera leggera e divertita un ritratto d’epoca e un elogio della musica il cui respiro è inevitabilmente europeo.

La storia, scritta e narrata da Stefano Valanzuolo, si intreccia con le musiche di Mozart riproposte dal Solis string quartet e da Ramin Bahrami nelle trascrizioni e rielaborazioni di Antonio Di Francia e Vincenzo Di Donna.

A completare la parte musicale, nello spettacolo, ricorrono anche pagine di altri autori riferibili, per molti motivi accattivanti, alla storia e all’immagine culturale di Napoli: Domenico Cimarosa, Giuseppe Martucci, Sergej Prokof’ev, Camille Saint-Saens, Domenico Scarlatti, Alessandro Scarlatti e Astor Piazzolla. Il quartetto Solis è composto da Vincenzo Di Donna e Luigi De Maio al violino, Gerardo Morrone alla viola e Antonio Di Francia al violoncello. “Il Golfo magico” è prodotto da Ssq produzioni e Calma management.

 

 

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