In galera fino a 12 anni se non si è residenti. Ma è una truffa

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Volantini su carta intestata del ministero dell’Interno invitano a lasciare il proprio alloggio, se non è registrato come residenza. Si minacciano multe e manette, ma la polizia mette in allarme soprattutto gli anziani

di Gabriella Bianchi

AGI – Un volantino su carta intestata del Ministero dell’Interno, affisso sui muri, sui pali dell’illuminazione, all’ingresso di qualche condominio. Una copia ben riuscita della carta intestata, per altro facilmente reperibile in qualunque documento pubblicato sul sito istituzionale. Il testo è da brividi: chiunque abiti in un domicilio diverso da quello indicato nella residenza ufficiale deve abbandonare l’alloggio.

Un testo perentorio, con maiuscole che abbondano, così come le sanzioni, pecuniarie, amministrative e penali. Chi ha realizzato il volantino ha fatto un uso sapiente anche dei grassetti, del linguaggio legal burocratico e persino di un buon equilibrio tra le pene più miti e quelle più severe. Insomma se al controllo da parte di sedicenti agenti di polizia, gli interessati non dovessero esibire documento di identità, certificazione medica e contratto di locazione, il rischio che si corre è di pagare una multa fino a 206 euro, ma nei casi più gravi, addirittura si può finire in carcere da 3 a 12 anni.

Il testo del volantino truffa

Un occhio esperto, abituato a leggere citazioni di leggi si accorgerebbe subito dell’imbroglio: articoli che rimandano a commi, commi che riportano articoli e non c’è data che accompagni il numero delle leggi indicate. Per non parlare poi del codice ATECO espressamente richiesto per una “relativa categoria”. Ma relativa a cosa, poi, non è indicato. Insomma incipit e conclusione spaventano a dovere, ma nel mezzo grammatica, sintassi e giurisprudenza fanno veramente fatica a convincere.

È una truffa: se il sospetto non dovesse palesarsi, basta andare sul profilo Twitter della Polizia di Stato e avere riscontro. È pubblicato il volantino, riprodotto con una banale fotocopiatrice, e l’autorità pubblica, quella vera, invita ad avvertire soprattutto gli anziani. Vale l’intramontabile raccomandazione di fronte a richieste di documenti e ispezioni a domicilio: non aprite quella porta.

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