Bruxelles avverte i talebani: “Diritti alle donne o fermiamo gli aiuti”

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L’Alto rappresentante dell’Ue per la Politica estera, Josep Borrell, denuncia il divieto di lavorare per le Nazioni Unite imposto alle afghane

AGI – “Con profondo shock, il 4 aprile l’Ue ha appreso che i Talebani hanno deciso di vietare alle donne afghane di lavorare per le Nazioni Unite e le sue agenzie, i suoi fondi e i programmi. La decisione segue diversi divieti ed editti precedenti che hanno preso di mira le donne e le ragazze afghane, rafforzando e inasprendo la costante negazione da parte della leadership talebana dei diritti delle donne, compreso il diritto all’istruzione secondaria e superiore, al lavoro e alla libertà di movimento”. Lo afferma in una dichiarazione l’Alto rappresentante dell’Ue per la Politica estera, Josep Borrell.

“L’Ue aderisce all’Onu e ne sostiene fermamente gli sforzi, insieme ad altri partner internazionali e ai numerosi afghani che condannano queste decisioni, invita i talebani a revocare immediatamente tali divieti e a garantire alle donne e alle ragazze un pari accesso all’istruzione e a tutti i servizi sociali, sfera economica e pubblica della vita”, esorta il capo della diplomazia europea.

“L’Ue ribadisce la propria volontà a mantenere il proprio impegno a fornire assistenza a beneficio della popolazione afgana, nell’ambito di un approccio basato sui principi. Esortiamo i talebani a consentire alle donne di partecipare in modo equo e significativo alla fornitura di aiuti e servizi, in modo che le donne possano impegnarsi pienamente e attivamente nella società, oltre a rimanere beneficiarie degli aiuti. Il personale femminile non deve essere sostituito”, aggiunge Borrell.

“Come affermato dall’Ue nelle conclusioni del Consiglio del 20 marzo 2023, qualora le attività non possano essere proseguite in linea con l’approccio di principio dell’Ue, vale a dire fornire aiuti in modo non discriminatorio, indipendentemente dal genere, il sostegno a tali attività sarà riconsiderato.

L’Ue invita i Talebani a mantenere le loro promesse e a dimostrare la loro capacità di rispettare e tutelare i diritti umani e di fornire servizi di base all’intera popolazione dell’Afghanistan, in linea con le loro precedenti dichiarazioni e promesse”, conclude Borrell.

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