Attal: “Francesi in pensione più tardi, come gli italiani”

Economia & Finanza

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Il ministro dei conti pubblici francese, in un’intervista all’AGI, spiega che l’approvazione da parte del Senato “non impedisce di continuare a lavorare su altri temi come l’impiego dei lavoratori senior, le condizioni di lavoro, i lavori usuranti”

di Luigi Conte

© Damien Grenon / Photo12 via AFP – Gabriel Attal, ministro dei conti pubblici

 

AGI – “Tutti i Paesi che circondano la Francia hanno un età pensionabile più alta, è il caso non solo dell’Italia ma anche della Germania e della Spagna. Sono Paesi che sono riusciti a spostare l’età pensionabile tenendo allo stesso tempo in considerazione le condizioni di lavoro, l’aspetto usurante e l’impiego dei lavoratori senior”. Queste sono le parole all’AGI del ministro dei conti pubblici francese, Gabriel Attal, a margine di un evento elettorale che si è svolto ieri sera a Roma, a sostegno della candidata del partito del presidente Emmanuel MacronDeborah Abisror de Lieme, nell’elezione suppletiva per il seggio dell’ottava circoscrizione estera dell’Assemblea Nazionale.

“Ai partiti di sinistra che sostengono che la nostra è una riforma totalmente anti-sociale – ha sottolineato Attal – ricordo che in Spagna c’è una coalizione di sinistra, con Podemos al potere, che ha appena approvato il passaggio dell’età pensionabile a 67 anni. Un fatto che ci consente di rimettere le cose nella giusta prospettiva”.

Commentando poi il recente incontro fra la premier Elisabeth Borne e i sindacati, Attal ha affermato: “Non è mai troppo tardi per parlarsi, c’è stato questo confronto, anche se c’è una importante divergenza di vedute sul finanziamento del sistema pensionistico. Alcuni, come i sindacati, propongono di aumentare le tasse, noi proponiamo invece di lavorare più a lungo”.

La riforma “è stata adottata dal Parlamento (solo nel ramo del Senato però, ndr) e ora deve poter seguire il suo iter. Ma questo non impedisce di continuare a lavorare su altri temi come l’impiego dei lavoratori senior, le condizioni di lavoro, i lavori usuranti”. Il ministro ha anche assicurato che la Francia “accoglie con favore la possibilità di rivedere i Pnrr per adattarli meglio alla situazione di ogni Stato membro”.

 

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