“La colpa non è di chi recita. Ma di chi applaude”. Così scrive il bravissimo Matteo Gracis su Facebook, e quasi tutti hanno applaudito, ritenendo vera la sua affermazione.
Ma anche Matteo Gracis ogni tanto fa un po’ di confusione, così come hanno fatto confusione coloro che lo hanno applaudito. In realtà la colpa maggiore è di chi recita e riesce, con grande abilità, ad imbrogliare il prossimo. Si può, infatti, applaudire per ingenuità o per stupidità, ed essere ingenui o stupidi da un punto di vista morale non è una colpa. Il cardinale Federigo Borromeo, nei Promessi Sposi, dice a don Abbondio: ” Non sapevate che l’iniquità non si fonda soltanto sulle sue forze, ma anche sulla credulità e sullo spavento altrui?”.
Ma essere inconsapevolmente causa di un’ingiustizia, per credulità e conseguente paura, non è una colpa, perlomeno non è una colpa grave. Gravemente colpevoli sono, invece, coloro che approfittano della credulità del prossimo. Non bisogna fare confusione tra coloro che causano un danno intenzionalmente, e coloro che causano un danno involontariamente, per stupidità.
Renato Pierri