Tra i tanti temi caldi di questa campagna elettorale a più voci, Massimiliano Fedriga rivendica la sua lungimiranza e, da amministratore giovane ma capace, ricorda che concentrerà tutte le sue forze per il futuro dei figli del Friuli Venezia Giulia. E noi aggiungiamo che magari ha compreso gli errori interni alla sua consiliatura, poco ben consigliata su temi meno caldi! Pochi lavoratori o poco lavoro dunque?
Nel concreto oggigiorno, mettere da parte soldi per i propri figli è la preoccupazione di ogni genitore, non solo di coloro che non credono nella solidità del sistema pensionistico, solo contributivo ricordiamolo, del mondo che verrà.
Ma per l’esponente Lega le misure sul sociale e la famiglia non sono solo un tema da vantare per i passi cominciati e lo dimostra il suo voler coinvolgere il cittadino, oltre che l’imprenditore, sulle misure finalizzate all’attrazione, permanenza e valorizzazione dei talenti nei territori. Lavoro e lavoratori mai disgiunti quindi!
Preoccupato per la crescente “fuga di cervelli” dal Friuli Venezia Giulia? Forse si, forse no, ma sostiene che sia comunque importante per un piccolo-grande territorio assicurarsi la meglio gioventù. Ben vengano quindi le esperienze all’estero di giovani e professionisti per ultra specializzarsi, ma una classe politica responsabile deve avere a cuore che queste forze si sentano sempre accolte e valorizzate per le loro radici culturali oltre che per le capacità. A ciò si aggiunge una denatalità da record demografico drammatico nella storia del belpaese, oltre che di questo lembo di Nord.
La morale di questa favola a tinte cupe, tuttavia auspica un finale luminoso post urne: il Friuli vuole essere locomotiva italiana a livello occupazionale e culturale, esprimendo talenti ben formati e ultra specializzati che facciano squadra per il domani, ma cominciando da oggi.
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