Presentato in Senato un Rapporto sul serio rischio di genocidio in Ucraina

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Il 21 marzo, nella Sala Caduti di Nassirya del Senato, su iniziativa del Sen. Giulio Terzi (FdI) in collaborazione con l’Istituto Gino Germani di Scienze Sociali e Studi Strategici e il Global Committee for the Rule of Law – Marco Pannella, si è tenuta una conferenza di presentazione di un primo rapporto indipendente che dimostra come in Ucraina esista il serio “rischio di genocidio”. Dopo l’apertura del Sen. Terzi e di Matteo Angioli, rispettivamente Presidente e Segretario del Global Committee, sono intervenuti il prof. Azeem Ibrahim e l’avvocato per i diritti umani Yonah Diamond, autori del Rapporto e i prof. Sergio Germani e Vittorio Pagliaro, rispettivamente Direttore dell’Istituto Gino Germani e Coordinatore del Comitato Scientifico dell’Istituto.

Secondo gli oltre trenta esperti di diritto internazionale che hanno contribuito al Rapporto, la Russia ha responsabilità di Stato per le violazioni della Convenzione del 1948 sulla prevenzione e la punizione del crimine di genocidio, che la Russia ha sottoscritto. Come stabilito dall’articolo I della detta Convenzione, scatta l’obbligo per i 151 Stati firmatari di agire per interrompere il massacro in corso. In questo senso, il prof. Ibrahim ha sottolineato il fattore “intenzione” da parte del Cremlino alla base delle azioni compiute dall’esercito russo in Ucraina. Intenzioni che il Cremlino non ha assolutamente celato o dissimulato date le dichiarazioni di incitamento all’odio da Putin, a Medvedev al conduttore televisivo Solovyov.
Il Sen Terzi ha dunque evidenziato “il lavoro che sta compiendo il governo guidato da Giorgia Meloni per introdurre nell’ordinamento del nostro Stato una concreta competenza della giustizia italiana in una dimensione universale. Giovedì 16 marzo, il Consiglio dei Ministri ha approvato un disegno di legge che introduce il Codice dei crimini internazionali che devono essere perseguiti dalla giustizia italiana, tra questi il crimine di aggressione. Il testo estende inoltre i crimini di guerra e amplia universalmente la sua giurisdizione penale se l’autore si trova stabilmente in territorio dello Stato.”

Terzi ha inoltre sottolineato “l’esperienza canadese all’avanguardia nel codificare leggi che mirano a congelare e sequestrare fondi e beni appartenenti a membri di governo ed oligarchi che si rendono responsabili di gravi violazioni dei diritti umani, per contrastare così i disegni criminali di regimi come quello della cleptocrazia russa.”

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