Condannato per “furto” di sesso, nei Paesi Bassi il primo caso di “stealthing”

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Un siriano di 28 anni è stato riconosciuto colpevole di coercizione ma non di stupro in quanto c’era accordo sull’atto sessuale. Dovrà ora scontare 3 mesi di carcere con la condizionale e pagare 1.000 euro di multa

di Ivana Pisciotta

AGI – Il tribunale di Rotterdam ha condannato un uomo a una pena detentiva di tre mesi con la condizionale e ad una multa di 1.000 euro per aver rimosso di nascosto un preservativo durante un rapporto sessuale.

Il 28enne, di origine siriana, è stato riconosciuto colpevole di coercizione dai giudici dato che aveva tolto il dispositivo di protezione senza preavviso e nonostante la donna avesse detto in anticipo di non voler fare sesso senza. “Quest’azione è anche chiamata ‘stealthing‘”, ha dichiarato il tribunale in un comunicato. “In questo modo l’ha esposta a contrarre malattie sessualmente trasmissibili e a una gravidanza indesiderata”.

Peraltro l’uomo dopo il rapporto sessuale, ha inviato alla vittima degli sms assicurandole che non c’era pericolo e che presto “starai bene”. I giudici hanno comunque stabilito che non si tratta di stupro in quanto c’era “accordo tra l’indagato e la denunciante sull’atto sessuale“, e la coercizione riguardava solo il mancato uso del preservativo.

In un caso analogo, i giudici scagionarono un uomo di 25 anni il quale aveva omesso di indossare il preservativo nella foga del momento.

La legge olandese non prevede un reato specifico contro lo “stealthing”, ma ci sono state sentenze simili in paesi come Germania, Svizzera e Nuova Zelanda.

Anche lo Stato americano della California ha reso illegale questa pratica nel 2021

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