Von der Leyen da Biden per la “pace commerciale” tra Ue e Usa

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 La priorità per la leader dell’esecutivo di Bruxelles è convincere il capo della Casa Bianca a concedere all’Unione europea le stesse esenzioni dall’Ira di cui godono Canada e Messico

© FREDERICK FLORIN / AFP – Ursula von der Leyen

AGI – Domani la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, si recherà alla Casa Bianca. Incontrerà il presidente americano Joe Biden alle 14 (le 20 in Italia). Il dossier più pesante sul tavolo sarà quello commerciale. La priorità per la leader dell’esecutivo di Bruxelles è convincere il capo della Casa Bianca a concedere all’Unione europea le stesse esenzioni dall’Ira di cui godono Canada e Messico.

L’Inflation reduction act, la legge che concede 370 miliardi di euro per l’industria green e clean tech Made in Usa, rappresenta una minaccia esistenziale per le aziende europee e per la competitività europea, già messa a dura prova dall’aggressiva concorrenza cinese. Bruxelles è al lavoro per la propria risposta, allentando le regole per concedere gli aiuti di Stato alle aziende del settore, in particolare quelle che potrebbero essere attratte proprie dai sussidi americani, e presentando un piano industriale per il Green deal che prevede un’accelerazione sullo sfruttamento di materie prime nostrane e sulla spinta per l’industria net zero. Ma senza l’alleato atlantico tutto sarà molto più complicato

“Non vogliamo arrivare a una corsa ai sussidi”, hanno più volte ripetuto i leader europei, in primis il vicepresidente della Commissione, Valdis Dombrovkis, che ha la delega per il delicato dossier. Né tantomeno nessuno pensa a una nuova guerra commerciale con Washington, avendo da poco chiuso i casi Boeing e i sussidi per l’acciaio e l’alluminio (seppur in modo provvisorio).

È la ragione principale per cui Washington e Bruxelles hanno messo in piedi la task force sull’Ira che ha già dato qualche frutto: a fine dicembre sono stati concessi i sussidi anche per i veicoli commerciali elettrici prodotti in Europa e venduti in leasing negli Stati Uniti (tra il 30 e il 70 per cento dell’intero parco europeo negli Usa) e per le batterie prodotto in Europa ma solo per la quota dei minerali (la metà dei 7.500 dollari che vanno alle batterie prodotte negli Usa).

“Abbiamo portato avanti le discussioni sulle preoccupazioni dell’Ue sull’Ira e sulla possibilità di garantire uno status privilegiato per l’Ue sulle materie prime”, ha spiegato Dombrovskis la scorsa settimana al termine del suo ennesimo colloquio con la segretaria al Tesoro, Janet Yellen. L’Ue pero’ per ottenere un trattamento privilegiato deve avere un accordo commerciale con gli Stati Uniti (anche il Giappone ha attualmente lo stesso problema).

Per questo non è escluso che von der Leyen possa annunciare un mini-accordo commerciale basato probabilmente proprio sull’Accordo su acciaio e alluminio sostenibili annunciato da von der Leyen e Biden al G20 di Roma del 2021.

Ovviamente i due leader affrontare l’invasione russa dell’Ucraina e, in particolare, il ruolo che potrebbe avere la Cina. Gli Stati Uniti stanno raccogliendo gli alleati a prepararsi a sanzioni esemplare se Pechino dovesse effettivamente fornire armi a Mosca. Da Bruxelles pero’ il capo della diplomazia europea, Josep Borrell, insiste che al momento la Cina non sembra avere alcuna intenzione di farlo.

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