Supercomputer e alleanza Europa – Giappone per 5 milioni di Euro

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Sino al 4 aprile sarà possibile rispondere alla “call for proposal” lanciata dall’Unione Europea per un sostegno totale di 5 milioni di euro per l’attuazione di un partenariato digitale Giappone-UE nel settore dell’HPC- High performance Computing.

Notevole l’evoluzione delle tecnologie digitali per i sistemi High Performance Computing di calcolo scientifico ad alte prestazioni (HPC), per le analisi basate sui big data, l’intelligenza artificiale (IA) e il machine learning (ML). L’HPC, inizialmente disponibile solo per gli istituti didattici e le grandi aziende, è diventato più accessibile anche alle piccole organizzazioni, tramite la concessione della capacità di calcolo, remota, dei cloud pubblici e dei data center, su richiesta, pagando solo per le core-hour utilizzate e i servizi correlati.

Ampia la gamma dei problemi complessi di cui tale capacità di calcolo consente la soluzione: ottimizzazione dei prodotti e progettazione elettronica, analisi del credito e rilevamento delle frodi, ricerca farmacologica, esplorazione in ambito gas e petrolio, ricerca climatica e previsioni meteorologiche, rendering e pre/post-produzione di film e così via.

I supercomputer elaborano simulazioni complesse suddividendo i problemi di calcolo in “processi” più piccoli, in esecuzione simultaneamente su più nodi server interconnessi da una rete veloce. Un problema di calcolo che vent’anni fa avrebbe richiesto settimane per essere elaborato, oggi può essere risolto in poche ore su un singolo sistema.

Riguardo alle performance si è giunti all’era exascale dell’informatica. Un sistema exascale è in grado di eseguire un quintilione di operazioni in virgola mobile al secondo (flops): si tratta di un miliardo di miliardi di operazioni al secondo. Tali sistemi possono pertanto operare oggi con modelli sempre più complessi, di maggiore precisione, ad un costo inferiore.

Il supercomputer statunitense Frontier,  storicamente il primo supercomputer exascale operativo al mondo, si è classificato al primo posto nella 60° edizione semestrale dei TOP500, i computer più performanti al mondo, a novembre 2022. Al secondo posto abbiamo Fugaku della giapponese Fujitsu.  Il sistema finlandese LUMI, che è arrivato terzo nell’edizione di giugno scorso, ha mantenuto tale posizione.

L’unico nuovo classificato italiano, secondo in Europa, è stato il supercomputer Leonardo, arrivato al quarto posto. Leonardo è stato realizzato dal CINECA di Bologna, con un costo di 240 milioni di Euro, raggiunge 174 milioni di miliardi di operazioni al secondo.*

Il Giappone è stato storicamente il primo a immettere sul mercato il proprio supercomputer Fugaku,  mentre la Cina starebbe utilizzando, tra gli altri, il sistema Sunway Taihu Light (“Oceanlite”), attualmente al settimo posto.

Mentre Cina e Stati Uniti cercano singolarmente di diventare i leader nel mondo del supercomputing, l’Europa sta adottando un approccio più collaborativo con il progetto comune European High-Performance Computing (EuroHPC).

Oltre ai finanziamenti governativi, le iniziative europee sono sostenute anche da Horizon Europe, un framework settennale per la ricerca scientifica nell’Unione Europea, con un investimento di quasi 80 miliardi di euro, per realizzare scoperte e innovazioni a livello mondiale, tra cui lo sviluppo dei sistemi exascale.

Rileviamo come il regolamento (UE) 2021/1173 conferisca all’ EuroHPC, inoltre, il mandato per sviluppare partenariati strategici per la ricerca e l’innovazione con paesi terzi, come Giappone, Brasile, Stati Uniti e India, in settori di interesse comune, tra i quali il co-sviluppo di applicazioni HPC facilitando l’accesso dei ricercatori.

Dal 2 febbraio al 4 aprile sarà possibile in Europa rispondere alla “call for proposal” per ottenere risorse finanziarie, per progetti che realizzino l’accesso reciproco per i ricercatori europei e giapponesi alle risorse avanzate di supercalcolo giapponese e EuroHPC. Previsto in particolare l’utilizzo dei supercomputer “Fugaku” e LUMI, Leonardo e MareNostrum 5, per rafforzare la cooperazione con il Giappone su applicazioni HPC, condividendo informazioni ed esperienza. Gli utenti giapponesi utilizzeranno risorse finanziarie proprie.

 

*Il progetto per il sistema Leonardo è stato presentato dal Cineca in rappresentanza dell’Italia in accordo con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) e la Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (SISSA) e approvato dalla Joint Undertaking Europea EuroHPC.

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